Press release

DROGA: ECSTASY PIU' DISCOTECA COMBINAZIONE ESPLOSIVA

18/10/2001

Secondo uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche la miscela Ecstasy-musica comporta conseguenze particolarmente pericolose: una diminuzione della potenza del tracciato elettroencefalografico di circa il 70% che si prolunga sino a quasi una settimana dall'assunzione della droga.

Una pasticca e via in discoteca, ad emulare Tony Manero con effetti talvolta drammatici. I giovani sembrano farlo sempre più spesso con l'aiuto dell'Ecstasy, un derivato della metanfetamina che ha una estrema facilità di sintesi e il cui consumo è in continuo aumento dagli inizi degli anni '80 soprattutto in contesti "giusti" quali i rave-parties. A confermare la pericolosità della terribile miscela droga-musica è ora uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Michelangelo Iannone, dell'Istituto di Biotecnologie Applicate alla Farmacologia del CNR di Catanzaro, ha cercato di capire sino a che punto la musica a forte volume e la luce ad intermittenza potessero influenzare alcuni parametri della funzionalità cerebrale. Lo ha fatto, in collaborazione con alcuni ricercatori della Facoltà di Farmacia dell'Università "Magna Græcia" di Catanzaro, somministrando a ratti di laboratorio dosi variabili di Ecstasy e trasferendo loro stimoli acustici e visivi molto simili a quelli delle discoteche o dei rave-parties.

"Mentre il suono e la luce intermittente - spiega il ricercatore del CNR - non sembrano in grado di influenzare da soli in maniera sensibile l'attività elettrica cerebrale di questi animali, la grossa sorpresa è venuta dall'analisi dell'elettroencefalogramma di ratti trattati con Ecstasy e musica ad alto volume o con Ecstasy e luce intermittente. In questi esperimenti il tracciato elettroencefalografico ha subito infatti una diminuzione della potenza di quasi il 70%, prova che le stimolazioni sensorie vanno ad aggravare l'effetto tossico dell'Ecstasy. Che da sola è risultata comunque in grado di abbassare la potenza totale dello spettro elettroencefalografico fino al 45 % rispetto a situazioni normali".

Va sottolineato inoltre che ratti trattati una sola volta con questa droga e sottoposti al suono per 4 ore hanno continuato a mantenere alterazioni del tracciato elettroencefalografico per quasi una settimana. Un'evidenza sperimentale che contraddice completamente coloro i quali affermano che l'Ecstasy termina il suo effetto poche ore dopo la somministrazione.

"Possiamo senz'altro dire - conclude Iannone - che la musica delle discoteche è in grado di potenziare gli effetti neurotossici dell'Ecstasy sia in termini di intensità che di durata. Nei nostri laboratori stiamo ora verificando se al danno elettroencefalografico corrisponda anche, come è probabile, un danno delle cellule neuronali cerebrali, finora mai quantizzato in queste condizioni sperimentali".

Roma, 18 ottobre 2001

Per ulteriori informazioni: Michelangelo Iannone 339-8107192 0961-391488

Responsabile Unità Ufficio stampa:
Marco Ferrazzoli
marco.ferrazzoli@cnr.it
ufficiostampa@cnr.it
06 4993 3383