Press release

DROGA: IDENTIFICATA L'AREA DEL CERVELLO DOVE AGISCONO LA COCAINA E L'ECSTASY

22/04/2001

COMUNICATO N.42/2001

DROGA: IDENTIFICATA L'AREA DEL CERVELLO

DOVE AGISCONO LA COCAINA E L'ECSTASY

Verso "bombe" intelligenti per combattere la tossicodipendenza?

I ricercatori del Centro CNR per la Neurofarmacologia di Cagliari presso il Dipartimento di Tossicologia dell'Università hanno individuato una specifica zona del cervello, la conchiglia del nucleo accumbens, dove agiscono le droghe come la cocaina e l'ecstasy. Questa scoperta apre la strada allo sviluppo di farmaci che, agendo selettivamente sulla trasmissione nervosa in quest'area, possano spezzare la condizione di dipendenza da queste droghe senza produrre effetti collaterali. La scoperta dei ricercatori del CNR, coordinati dal prof .Gaetano Di Chiara, è il risultato della collaborazione con i ricercatori dell'INSERM di Parigi, guidati dal prof. Bruno Giros. I ricercatori hanno "costruito" un ceppo geneticamente modificato di topi privi del normale recettore per la cocaina, il cosiddetto DAT. La ricerca - pubblicata dal The Journal of Neuroscience - ha preso lo spunto dall'osservazione, del tutto inaspettata, che in questi topi la cocaina e l'anfetamina continuano ad esercitare i loro effetti piacevoli nonostante l'assenza del normale recettore per queste droghe.

La 'conchiglia' del nucleo accumbens è un'area minuscola ma fondamentale per l'azione delle droghe sia di quelle "pesanti" (cocaina, anfetamina, eroina) che di quelle cosiddette "leggere" (cannabis e nicotina).Tutte le droghe, infatti, stimolano la liberazione di dopamina in quest'area.

La dopamina è una molecola che serve per trasmettere informazioni tra le cellule del cervello (i neuroni) ed un suo eccesso nella 'conchiglia' dell'accumbens è alla base della capacità delle droghe di indurre quell'irrefrenabile bisogno di consumarle che rende l'individuo tossicodipendente.

La 'conchiglia' dell'accumbens è una delle zone più antiche e più profonde, quasi uno scantinato del cervello e, come tale, presente non solo nell'uomo ma anche nei mammiferi che si trovano nel gradino più basso della scala evolutiva. In quest'area la dopamina presiede a comportamenti essenziali per la sopravvivenza della specie come il comportamento alimentare, sessuale e materno. Le droghe mimano in quest'area gli effetti degli stimoli naturali (alimentari, sessuali, materni) ma la loro azione è eccessiva e del tutto svincolata dai limiti cui invece sono sottoposti gli stimoli naturali. Da qui gli effetti patologici delle droghe sul comportamento.

Grazie ad una sofisticata tecnica di microdialisi cerebrale i ricercatori del CNR hanno scoperto che la cocaina e l'anfetamina continuavano ad aumentare la dopamina nella conchiglia del nucleo accumbens dei topi geneticamente modificati. In questi topi, però, a differenza di quelli normali, la cocaina aumenta la dopamina nella conchiglia dell'accumbens attraverso un meccanismo diverso da quello normale. E' proprio grazie a questo meccanismo, che permette di aumentare comunque la dopamina nella conchiglia dell'accumbens, che i topi geneticamente modificati continuano a preferire e ricercare la cocaina. "Si tratta - spiega il prof. Gaetano Di Chiara - di una scoperta che ci permette di operare in futuro in maniera selettiva verso le droghe, sviluppando farmaci intelligenti che, essendo mirati a quella specifica area (appunto la 'conchiglia' dell'accumbens), non producano effetti collaterali che ne impediscano l'uso nell'uomo".

 

 

Roma, 22 aprile 2001



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