26/02/2002
Tra proibizionismo e uso terapeutico di alcune droghe leggere, in campo medico si sta facendo strada una terza ipotesi basata sui cannabinoidi endogeni, o endocannabinoidi: molecole prodotte dal nostro corpo con effetto simile a quello della marijuana. Un gruppo di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pozzuoli, all'avanguardia in Italia e nel mondo in questo settore, sta infatti lavorando da anni per esplorare una teoria molto interessante: gli endocannabinoidi potrebbero rivestire un ruolo fondamentale nella tutela della nostra salute permettendo di sviluppare nuovi farmaci per alleviare i sintomi, ad es., di sclerosi multipla, AIDS e tumori.
"Abbiamo studiato - spiega Vincenzo Di Marzo, dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Pozzuoli, e coordinatore di questi studi - alcuni topi affetti da una malattia simile alla sclerosi multipla, verificando che nella fase più acuta della malattia e all'intensificarsi dei sintomi di spasticità aumentano i livelli degli endocannabinoidi nei tessuti nervosi. Inibendo farmacologicamente le proteine che disattivano gli endocannabinoidi e, quindi, prolungando gli effetti di questi ultimi, abbiamo notato un rapido miglioramento della spasticità".
Per quanto concerne invece AIDS e tumori, il gruppo di ricerca del CNR è partito da una considerazione: il tetraidrocannabinolo (THC) può essere somministrato ai pazienti sieropositivi per indurne l'aumento di peso, e ai malati di tumore in chemioterapia per ridurne il senso di nausea. "Ciò ha suggerito - spiega ancora Di Marzo - che le molecole endogene simili al THC potessero svolgere una funzione stimolatoria sull'appetito e l'assunzione di cibo, e di contrasto sulla nausea, possibilità che sono poi state confermate da recenti esperimenti in modelli animali". Un risvolto interessante di tali ricerche è che studi effettuati da Di Marzo in collaborazione con il Prof. M. Bifulco al CEOS (Centro di Endocrinologia e Oncologia Sperimentale) del CNR di Napoli, hanno mostrato che gli endocannabinoidi possono anche ritardare la crescita di alcune cellule tumorali in vitro, ed in vivo in animali di laboratorio.
E' chiaro che in una materia così delicata sono indispensabili cautela e prudenza prima di pubblicizzare risultati ancora nonpienamente estesi all'uomo. Ma Di Marzo e collaboratori hanno già ottenuto la pubblicazione dei loro studi su prestigiose riviste internazionali, quali Nature, PNAS e FASEB Journal, e contano di arrivare presto a sviluppare molecole basate sugli endocannabinoidi in grado di contrastare i sintomi di queste ed altre patologie, e da proporre all'industria farmaceutica per gli appropriati test clinici.
Roma, 26 febbraio 2002
Per ulteriori informazioni: Vincenzo Di Marzo 081-8675193
E-mail: vdimarzo@icmib.na.cnr.it
"The endogenous cannabinoid anandamide inhibits human breast cancer cell proliferation" L. De Petrocellis, D. Melck, A. Palmisano, T. Bisogno, C. Laezza, M. Bifulco and V. Di Marzo, (1998) Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 95, 8375-8380.
"Endocannabinoids control spasticity in a multiple sclerosis model" D. Baker, G. Pryce, J.L. Croxford, P. Brown, R.G. Pertwee, A. Makriyannis, A. Khanolkar, L. Layward, F. Fezza, T. Bisogno and V. Di Marzo, (2001) FASEB J., 15, 300-302.
"Leptin-Regulated Endocannabinoids Are Involved in Maintaining Food Intake" V. Di Marzo, S.K. Goparaju, L. Wang, J. Liu, S. Bátkai, Z. Járai, F. Fezza, G. Miura, R. Palmiter, T. Sugiura and G. Kunos, (2001) Nature, 410, 822-825.
"Control by the endogenous cannabinoid system of ras oncogene-dependent tumor growth" M. Bifulco, C. Laezza, G. Portella, M. Vitale, P. Orlando, L. De Petrocellis and V. Di Marzo, (2001) FASEB J., 15, 2745-2747.
News a cura dell'Ufficio Stampa
Responsabile Unità Ufficio stampa:
Marco Ferrazzoli
marco.ferrazzoli@cnr.it
ufficiostampa@cnr.it
06 4993 3383