Press release

SPORT ESTREMI: BATTUTO IL RECORD MONDIALE DI APNEA LINEARE SOTTO I GHIACCI

23/04/2002

Due atleti italiani, Nicola Brischigiaro e Silvia Dal Bon, hanno battuto oggi in Val d'Aosta

il record mondiale di apnea lineare sotto i ghiacci, raggiungendo rispettivamente 100 e 50 metri

100 metri sotto il ghiaccio senza mai respirare lui, e 50 metri lei: a compiere questa straordinaria impresa, che li ha portati a superare il record mondiale maschile e femminile di apnea lineare sotto i ghiacci, sono stati Nicola Brischigiaro e Silvia Dal Bon, che per l'occasione si sono immersi nel lago Verney, presso La Thuile in Valle D'Aosta, a 2080m. slm. Brischigiaro che vanta una notevole esperienza in questo settore essendone stato il precursore, ha realizzato il nuovo record mondiale sperimentale facendosi "tirare" da un sofisticato "siluro subacqueo" denominato DpV Diver Propulsion Vehicle.

Silvia Dal Bon ha realizzato, invece, il suo primo record in apnea sotto i ghiacci pinneggiando per 50m lineari. Entrambi hanno deciso di mettere il loro coraggio al servizio della scienza. A seguirne le avventure è stato infatti un pool di ricercatori dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, della Scuola di Medicina Subacquea ed Iperbarica dell'Università di Chieti e della Fondazione "Mauro Ficini".

"Va considerato - spiega Claudio Passino, ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa - che in apnea si consuma rapidamente ossigeno e si produce invece anidride carbonica in quantità. Se a questo aggiungiamo il freddo intensissimo, il corpo umano si trova ad affrontare una prova estrema che, per i riflessi che determina sul sistema cardiorespiratorio, ci fornisce importanti elementi di comprensione della fisiologia umana".

Il nuovo record dei due apneisti fornirà indicazioni utili anche per lo studio delle embolie e per la medicina aerospaziale; ma aiuterà anche a capire meglio il profilo psicologico: "Stare per interminabili minuti con una lastra di ghiaccio sopra la testa, al freddo e al buio - spiega Nicola Brischigiaro - provoca una pericolosa sensazione di claustrofobia e richiede dunque un notevole autocontrollo" .

L'esperimento è stato seguito da:

Scuola di Medicina Subacquea ed Iperbarica dell'Università di Chieti diretta da P. G. Data

Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, nelle persone di C. Passino e M. Emdin in collaborazione con i tecnici Micalizzi, Bramanti, Rosso.

Fondazione "Mauro Ficini" diretta da Silvia Ficini e da Alberto Chiovelli.

Per informazioni, immagini fotografiche, immagini subacquee ed esterne in betacam ed interviste, contattare:

Nicola Brischigiaro: 347-4286936 0165-554150 389 - 0753140

Claudio Passino (CNR-Pisa) 347-2204515

Roma, 23 aprile 2002



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