Press release

ARTE: IL CNR INAUGURA LA CAPPELLA VIRTUALE DEGLI SCROVEGNI

19/06/2002

Il capolavoro giottesco potrà essere visitato dal grande pubblico anche in modo virtuale, attraverso una ricostruzione in 3D elaborata dall'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR, in collaborazione con il Comune di Padova. Grazie ad una sala ipermediale sarà possibile effettuare una visita molto approfondita della Cappella, oggi limitata dalle precarie condizioni di conservazione che pregiudicano accesso e sosta.

La Cappella degli Scrovegni, il capolavoro giottesco di Padova, è oggi visitabile anche in modo virtuale, grazie ad una nuova tecnica tridimensionale elaborata dall'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in collaborazione con il Comune di Padova e con il supporto della Fondazione Americana E.L. Wiegand. Un risultato straordinario, che permetterà al grande pubblico di visitare uno dei più maturi risultati del genio giottesco, recentemente restaurato, ma fruibile da poche persone a causa delle precarie condizioni di conservazione, che ne limitano fortemente l'accesso.

"Lo spettatore - spiega Maurizio Forte, ricercatore dell'ITABC-CNR - potrà osservare anche i particolari di questa opera attraverso sistemi di realtà virtuale desktop. Una tecnologia assolutamente all'avanguardia, che consentirà a tutti - bambini e adulti - di giocare con la Cappella degli Scrovegni, senza filtri o intermediari, con la sensazione di toccare fisicamente la sequenza pittorica delle scene giottesche."

Una sorta di videogame che non intende affatto sostituire la visita reale, limitata comunque a 15 minuti, quanto piuttosto prepararla, integrarla e offrirla in un diverso contesto: "Una realtà parallela - spiega Forte - molto simile all'altra e in certi casi addirittura più precisa, dal momento che nello spazio 3D l'utente potrà avvicinarsi alle scene e interrogarle con una risoluzione grafica superiore a quella consentita nel mondo reale ".

Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori del CNR hanno lavorato per oltre un anno coinvolgendo archeologi, programmatori, architetti, storici dell'arte, cognitivisti che hanno ricostruito, attraverso i più avanzati strumenti digitali, un contesto emozionale e informativo della Cappella molto aderente ed efficace.

Anche il Comune di Padova ha svolto un ruolo importante in questo progetto: "Abbiamo infatti previsto - spiega il sindaco della città veneta, Giustina Destro - l'allestimento di un'apposita sala ipermediale nel centro della città che ospiterà sette installazioni, consentendo quindi la conoscenza di questa opera unica della pittura del trecento a un pubblico sempre più vasto".

Insieme al Comune di Padova e alla società Archè srl di Bologna, hanno collaborato all'iniziativa anche le società Aracnet di Roma, No Real di Torino e Arcadia di Padova.


Enrico Scrovegni commissionò a Giotto nel 1304 la decorazione a fresco delle pareti della Cappella. Giotto si mise al lavoro con l'obiettivo di condensare il Nuovo Testamento nelle trentanove scene dipinte, per offrire a chi entra nella cappella dei perfetti esempi di condotta, in modo da giungere al giorno del Giudizio senza il timore della Dannazione. Gli affreschi vennero completati in 1000 giorni (1304-1306), con la tecnica medievale delle pontate. Il capolavoro finale è, a giudizio di tutti, un capolavoro assoluto, recentemente restaurato ad opera dell'Istituto Centrale del Restauro (ICT) ma visibile ancora da pochi.

Roma, 19 giugno 2002

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