25/07/2002
Il Nanotechnology Expert Group and Eurotech Data dell'Unione Europea ha stilato la classifica dei centri europei di eccellenza nelle nanotecnologie, con una positiva sorpresa: i ricercatori dell'Istituto di Spettroscopia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, coordinati da Carlo Taliani, risultano tra i primi. Grazie a scoperte come quella del microchip verde in grado di raccontare la storia di ogni prodotto.
Poveri ma bravi. Tanto da non sfigurare quasi mai con la concorrenza europea, nonostante l'impari confronto, visti i budget ben più robusti sui quali possono fare affidamento francesi, tedeschi o inglesi per le proprie ricerche. A ulteriore conferma della nobile tradizione del sistema scientifico italiano arriva ora la classifica del Nanotechnology Expert Group and Eurotech Data dell'Unione Europea, che ha stilato l'elenco dei centri europei di eccellenza nel settore delle nanotecnologie, con una sorpresa positiva: gli scienziati dell'Istituto di Spettroscopia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, coordinati da Carlo Taliani, sono sempre lì tra i primi, a rappresentare il nostro Paese.
Il miglior piazzamento, calcolato sulla base di dati oggettivi come ilbase di dati bide numero di lavori citati sulle riviste internazionali più prestigiose e un'inchiesta condotta tra più di cento esperti europei, è il 7° posto per la categoria relativa ai Processi di informazione, immagazzinamento e trasmissione delle nanotecnologie, che vede il CNR a pari merito con l'Università di Oxford con 5 punti; citazioni; ma l'Istituto di Spettroscopiametria risulta anche nella categoria Materiali per nanotecnologie, con ben 4 punticitazioni.
Tra le scoperte più recenti del gruppo di ricercatori guidato da Taliani uno speciale microchip "verde", realizzato cioè con materiali organici al posto di silicio drogato con fosforo o arsenico, che permetterà di ricostruire in maniera particolareggiata la storia di qualsiasi prodotto, dalla produzione allo smaltimento e al riciclaggio. Se pensiamo ad esempio ai beni deperibili, questo dispositivo - che rientra nell'ambito del progetto Mona Lisa finanziato dall'Unione Europea e coordinato da Fabio Biscarini - consentirebbe di individuare tutte le tappe percorse e favorire quindi controlli in maniera rapida e non invasiva.
I ricercatori del CNR stanno anche ottimizzando, in collaborazione con quelli della Philips, le prestazioni dei transistors a base di materiali organici, da cui sarà possibile realizzare smart card e sensori che per il basso costo di produzione potrebbero trovare per la prima volta un esteso utilizzo a livello commerciale, per identificazione, etichettatura, sicurezza, ed elettronica usa-e-getta.
"Una volta terminata la ricerca - afferma Carlo Taliani - potremo applicare su ogni prodotto un microchip organico, costituito prevalentemente da carbonio e idrogeno, come una normale etichetta che lo accompagnerà per tutta la vita, registrando e fornendo tutte le informazioni essenziali a ricostruire i passaggi fondamentali. Un meccanismo simile a quello che oggi vediamo al supermercato, quando la cassiera legge le caratteristiche del prodotto attraverso una barra ottica, ma molto piú potente e versatile e soprattutto di dimensioni cosí minuscole da renderne pressoché impossibile la contraffazione o la manomissione ".
Roma, 25 luglio 2002
Per ulteriori informazioni: Carlo Taliani 051-6398531 348-9020955
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