01/10/2002
La Pontificia Università Salesiana e il Centro Biblico dei Francescani hanno individuato vicino a Gerusalemme un eccezionale monumento sacro, risalente al IV secolo d.C. e trasformato nel periodo musulmano(VII sec. d.C.) in torchio per la produzione di vino. A rendere possibile il ritrovamento una sofisticata sonda messa a punto dal CNR
Un mausoleo cristiano di straordinaria eleganza architettonica è stato scoperto in Israele durante una missione archeologica a 30 chilometri dalla Città Santa, e precisamente a Bet Gemal, guidata dalla Pontificia Università Salesiana di Roma e dal Centro Biblico Francescano di Gerusalemme. A rendere possibile l'eccezionale ritrovamento è stato l'impiego di sofisticate tecnologie Georadar Multifold sviluppate ed applicate dall'Università di Trieste, nell'ambito del Progetto Finalizzato Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e sotto la direzione di Icilio Finetti, ordinario di Geofisica Applicata della stessa Università.
"Si tratta - spiega don Andrea Strus, docente di Storia ed Esegesi Biblica alla Pontificia Università Salesiana - di una grande sala rotonda adibita originariamente a luogo di culto. Intorno al VII secolo d.C., però, venne costruito all'interno un apposito bacino e un torchio per produrre vino. Consumato certamente dai cristiani, ma probabilmente anche dai nuovi proprietari musulmani".
Il consumo di alcolici da parte degli arabi musulmani non deve sorprendere. E' lo stesso don Strus - che assieme a padre Michele Picirillo, docente di archeologia al Centro Biblico dei Francescani ha seguito gli scavi in Terra Santa - a sottolineare come il vino fosse in uso alla corte dei primi califfi Umayyadi di Damasco, e cioè proprio intorno al VII-VIII secolo d.C., e che solo con l'avvento degli Abassidi (IX sec. d.C.) vennero introdotte rigorose restrizioni.
Intanto i lavori al Mausoleo, finanziati anche dal nostro Ministero degli Affari Esteri, proseguono per riuscire a stabilire l'identità del personaggio al quale era dedicato questo capolavoro e l'autorità imperiale che l'aveva commissionato. Un'impresa resa possibile dall'impegno di giovani studenti palestinesi, che collaborano a stretto contatto con i volontari cristiani di Europa e d'intesa con i professionisti israeliani: "Un caso emblematico - conclude don Strus - di come la cultura riesca ad unire i popoli e a far superare divisioni apparentemente insanabili".
Roma, 1° ottobre 2002
Per ulteriori informazioni: Don Andrea Strus, Roma, tel. 0687290205 3331463076.oppure Salesiani Bet Gemal, tel 00972-29917671
Email: strus@ups.urbe.it;
Icilio Finetti: 040-5582276 e-mail finetti@univ.trieste.it
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