03/10/2002
Ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Politecnico di Milano hanno messo a punto un nuovo mammografo, di tipo ottico, con la finalità di diagnosticare i tumori al seno in maniera non invasiva, sulla base di differenze in assorbimento e/o diffusione della luce nei vari tessuti. L'iniziativa è stata presentata oggi al Congresso organizzato a Roma dal CNR per inaugurare il nuovo Istituto di Fotonica e Nanotecnologie
Ogni anno in Italia circa 30.000 donne scoprono di avere un tumore alla mammella e quasi 10.000 non riescono a superare la malattia, che colpisce a sorpresa anche un numero limitato di uomini (3000). Per combattere questo tipo di cancro la medicina migliore è rappresentata dalla prevenzione: autoesame, esame clinico, mammografia ed ecografia rappresentano le tradizionali tecniche diagnostiche, alle quali si aggiunge però adesso il mammografo ottico, un sistema innovativo messo a punto da ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del Politecnico di Milano, coordinati dal Prof. R. Cubeddu.
"Questo tipo di analisi - spiega Florestano Evangelisti, direttore dell'Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR di Roma - ha lo scopo di evidenziare la presenza di lesioni patologiche sulla base di differenze in assorbimento e/o diffusione della luce rispetto al tessuto circostante, e si presenta con potenzialità complementari rispetto a quelle della diagnostica convenzionale".
Il mammografo ottico è attualmente in fase di sperimentazione clinica presso l' ospedale milanese S. Pio X, nell'ambito di un progetto multicentrico della Comunità Europea; esso è il risultato dei progressi compiuti negli ultimi anni dalla fotonica e dalle nanotecnologie, settore al quale il CNR dedica un Congresso in programma a Roma oggi e domani, 4 ottobre 2002 (P.le Aldo Moro, 7).
"Fotonica, nanotecnologie e nuovi materiali - sottolinea Evangelisti - stanno determinando notevoli progressi in medicina, ma anche in elettronica, nelle tecnologie dell'informazione e nelle biotecnologie. Si pensi ai nanodispositivi elettronici capaci di controllare il passaggio di un elettrone alla volta, ai computer quantistici, capaci di eseguire calcoli con velocità enormemente superiori a quelle attuali, ai nuovi dispositivi per manipolare la luce e ottenere telecomunicazioni sempre più efficienti o ai laser di ultima generazione. Un settore in grande evoluzione, che tra l'altro riserva ancora straordinari margini di sviluppo".
Roma, 3 ottobre 2002
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