21/10/2002
La Natura offre un grande aiuto a chi vuole difendersi dai malanni invernali senza ricorrere necessariamente alle medicine: propoli, salice, sambuco, rosa canina possono contrastare efficacemente tosse, mal di gola e raucedine
Freddo, umido e brutto tempo sono ormai alle porte, e con loro anche l'influenza. Per i soggetti più a rischio - over 65, cardiopatici, diabetici, bambini reumatici eccetera - il consiglio non può che essere il vaccino, ormai disponibile in farmacia. Ma negli altri casi la Natura può essere di grande aiuto.
"Le erbe - spiega Piergiorgio Pietta, Dirigente di Ricerca dell'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano - costituiscono in effetti un'alternativa molto valida ai medicinali. La propoli, ad esempio, combatte la crescita di microrganismi responsabili delle infezioni respiratorie, ed è quindi indicata nei casi di tosse, tracheiti, mal di gola e raucedine; come immunostimolante aumenta poi sensibilmente le difese dell'organismo. Inoltre può essere assunta con molta facilità: per via orale, attraverso sciroppi e colluttori, con uno spray per via nasale o tramite compresse, tavolette o caramelle".
La lista delle piante naturali anti-influenza è piuttosto ampia e variegata. La spirea e il salice - sottolinea Pietta - contengono infatti principi molto simili all'acido acetilsalicilico (quello, per intendersi, dell'Aspirina) e servono quindi a contrastare la febbre; la rosa canina è ricca di vitamina C, ed insieme all'echinacea concorre nell'aumentare le difese immunitarie (rosa canina ed echinacea sono quindi utili in fase preventiva); il sambuco è un diaforetico, cioè stimola la sudorazione ; contro tosse secca, faringite e raucedine possono essere impiegate l'altea, la malva e la piantaggine, erbe ricche di mucillagini emollienti, che agiscono sulle mucose proteggendole dalle irritazioni. Menta, pino, timo e liquirizia sono invece particolarmente indicati contro la tosse grassa, poiché contengono oli essenziali e saponine, che stimolano la formazione di muco e lo rendono fluido, favorendone così l'espettorazione.
Quando si manifestano i primi sintomi, il ricercatore del CNR suggerisce la seguente tisana: una miscela in parti uguali di spirea, sambuco, salice e rosa canina, lasciata in infusione per 10 minuti, addolcita con miele e bevuta tre o quattro volte al dì.
Insomma, mai come in questo caso si può dire che una pianta al giorno leva il medico di torno.
Roma, 21 ottobre 2002
Per ulteriori informazioni: Piergiorgio Pietta 339-7642366 02-26422725
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