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Come valutare la qualità dei Piani urbani di adattamento climatico

10/03/2023

Schematizzazione dell'approccio utilizzato per costruire l'indice
Schematizzazione dell'approccio utilizzato per costruire l'indice "ADAptation Plan Quality Assessment" (ADAQA)

L’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr ha collaborato allo studio internazionale che ha provato, per la prima volta, a definire criteri univoci per stabilire la qualità dei Piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo studio è pubblicato su Nature Npj Urban Sustainability 

 

I Piani di adattamento climatico rappresentano uno degli strumenti più efficaci a disposizione di Paesi, regioni e comuni per definire misure e azioni a livello territoriale per affrontare la sfida ai cambiamenti climatici e mitigarne l’impatto. Ma come valutarne la qualità e il grado di “progresso”? Quali criteri possono definirne l’efficacia, tanto nel contesto locale quanto in quello nazionale e internazionale? 

A questi interrogativi ha provato a rispondere un gruppo di ricerca multidisciplinare coordinato dall’Università di Twente (Olanda) a cui hanno partecipato studiosi di vari stati europei, tra cui l’Italia con l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imaa) di Tito Scalo (Potenza) e con il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento. Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature Npj Urban Sustainability.  

“Dopo l'Accordo di Parigi del 2015, è cresciuto l’interesse di studiosi e governanti verso la valutazione dei progressi dei Piani di adattamento ai cambiamenti climatici alle diverse scale: in questo contesto, però, manca una metodologia univoca per valutarne la qualità e verificarne i progressi nel tempo”, spiega la ricercatrice Monica Salvia del Cnr-Imaa. “A tal fine, abbiamo per la prima volta definito un indice di qualità, l’ADAptation Plan Quality Assessment (ADAQA), che ci ha permesso di identificare i punti di forza e di debolezza dei processi di pianificazione dell'adattamento urbano nelle città europee”. 

Tale indice è stato, quindi, calcolato per i 167 Piani di adattamento adottati tra il 2005 e il 2020 in un campione rappresentativo di 327 città medie e grandi di 28 Paesi europei, per valutarne la qualità e l'evoluzione nel tempo. Esaminando le diverse componenti dei Piani, si nota che le città sono migliorate soprattutto nella definizione degli obiettivi di adattamento e nell’identificazione di misure e azioni nei diversi settori. La capitale bulgara Sofia e le città irlandesi di Galway e Dublino hanno ricevuto i punteggi più alti per i loro Piani.  

Il panorama italiano risulta abbastanza indietro, sia in termini di numero di Piani urbani sviluppati, sia in temini di qualità: “Tra le 32 città italiane incluse nel campione, risulta che solo due città - Bologna e Ancona - avevano nel 2020 un Piano di adattamento: una situazione che, probabilmente, risente dell’assenza di un quadro di riferimento nazionale per supportare la definizione di strategie e Piani locali e regionali: il Piano nazionale di adattamento è infatti ancora in fase di adozione”, aggiunge la ricercatrice Cnr-Imaa. 

 “Nel complesso, i Piani di adattamento delle città europee ottengono una buona valutazione nella descrizione delle misure di adattamento (51% del punteggio massimo), nella definizione degli obiettivi di adattamento (50%) e nella identificazione degli strumenti e processi di attuazione (46%)”, aggiunge la ricercatrice Filomena Pietrapertosa (Cnr-Imaa). “I risultati mostrano che la qualità dei Piani è migliorata significativamente nel tempo, sia su base annua sia nel corso degli ultimi 15 anni. Viceversa, i Piani presentano carenze nel livello di partecipazione pubblica al processo di definizione del Piano (17%), e nella definizione delle fasi di monitoraggio e di valutazione (20%). Tuttavia, la situazione è in continua evoluzione e in rapido cambiamento: monitorare lo stato di avanzamento delle politiche di adattamento nei prossimi anni sarà utile per capire se, e a che ritmo, le città europee (e italiane) si stanno muovendo verso la definizione di Piani sempre più completi e capaci di rafforzare la resilienza dei loro territori”. 

 

Didascalie figure

Fig. 1. Schematizzazione dell’approccio utilizzato per costruire l'indice “ADAptation Plan Quality Assessment” (ADAQA). In particolare, sono rappresentati i tre sottoindici (ADAQA-1, ADAQA-2 e ADAQA-3), che si differenziano per i diversi punteggi assegnati ai vari aspetti considerati nei sei principi di valutazione della qualità del Piano. 

Fig. 2. Mappa delle città europee con Piani urbani di adattamento al clima e relativo punteggio di qualità. La qualità del Piano è indicata dalla dimensione dell'esagono. I colori si riferiscono all'età del Piano: prima della metà del 2015 (giallo), tra la metà del 2015 e la metà del 2018 (blu), dopo la metà del 2018 (verde). Le città del nostro campione che nel 2020 non avevano un Piano di adattamento sono indicate da punti grigi. I Paesi tratteggiati hanno una legislazione nazionale che richiede alle città di sviluppare Piani urbani di adattamento al clima (Francia, Regno Unito, Irlanda e Danimarca).  

 

Per informazioni:
Monica Salvia
Cnr - Imaa
monica.salvia@imaa.cnr.it
Filomena Pietrapertosa, Cnr-Imaa, email: filomena.pietrapertosa@imaa.cnr.it

Ufficio stampa:
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