Palermo: la ricerca a supporto delle decisioni di emergenza
Dalle ore 9.00, Palermo viene coinvolta da un evento drammatico: a bordo di una nave che si trova nella rada, appena fuori del porto, scoppia un incendio che procura feriti e vittime, con persone a mare da recuperare e soccorrere. Inoltre, l’incendio causa una nube tossica che il vento porta sulla città, costringendo molti edifici pubblici – una scuola con 900 studenti, il tribunale, un museo, uffici del Comune – ad attivare procedure di sicurezza, bloccando le persone all’interno e sigillando uscite e finestre. Nel frattempo due ospedali cittadini, tra cui il Buccheri La Ferla, sono chiamati a gestire la situazione di grave emergenza.
È questo, in estrema sintesi, lo scenario della dimostrazione in corso nella giornata odierna, martedì 7 giugno, nell’ambito della demo del progetto europeo Impress, organizzata in particolare e dal Dipartimento Protezione Civile della Regione Sicilia e dal Consiglio nazionale delle ricerche attraverso gli istituti Ibim-Cnr (Istituto di Biomedicina e di Immunologia Molecolare 'Alberto Monroy') e Iasi-Cnr (Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica 'Antonio Ruberti'). “Una demo che coinvolge ben 700 persone, 110 mezzi terrestri, 17 navali e 5 elicotteri”, spiega Fabio Cibella del Cnr-Ibim, “e che vede impegnate decine di istituzioni e organizzazioni, tra cui Comune di Palermo, Capitaneria di porto, Guardia costiera, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia”. Il ruolo del Cnr, in particolare, “è quello di fornire tramite i propri server gli strumenti per prevedere l’evoluzione di una situazione di particolare complessità, che a livello operativo viene gestita tramite terminali portatili”, spiega Giovanni Rinaldi, direttore Cnr-Iasi. “Proprio considerando tale complessità, un ente multidisciplinare come il nostro può mettere in campo le proprie competenze disciplinari che vanno, in questo caso, dalla bio-matematica alla smart health”, conclude Giovanni Viegi, direttore Cnr-Ibim. I due istituti afferiscono rispettivamente ai dipartimenti Ingegneria, Ict, trasporti e Scienze biomediche.
Foto: ©CNR. Ufficio Stampa. Anna Capasso, Marco Ferrazzoli, Piero Stufara.