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"Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta, che infiniti addusse lutti agli Achei […] Irato al Sire, destò quel Dio nel campo un feral morbo...'. L’incipit dell’'Iliade' mostra come nell’antichità le epidemie fossero interpretate come un segno dell’ira delle divinità
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Paulus Fürst, 'Un medico della peste nella Roma del XVII secolo' (1656). L’epidemia come fenomeno naturale o come segno divino: è questo il 'doppio registro' che si ritrova tanto in opere dell'antichità quanto in epoche successive.
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(film 'Morte a Venezia', 1971 Luchino Visconti). Grazie ai progressi della medicina, nel '900 diminuisconio i pericoli di contagio, ma le 'pestilenze' mantengono la loro forza simbolica di pericolo dilagante, di morbo spirituale e morale, oltre che fisico
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Pieter Bruegel il Vecchio, 'Parabola dei ciechi' (1568). Nella narrativa del ‘900 anche la cecità assume connotazioni fortemente metaforiche: l'opera 'La parabola dei ciechi' Gert Hofmann è una trasposizione letteraria del celebre quadro di Pieter Bruegel il Vecchio.
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Pietro Longhi, 'Il farmacista' (ca. 1752 Galleria dell’Accademia, Venezia). Fin dall’antichità l’uomo ha studiato le proprietà terapeutiche e lenitive di piante e sostanze naturali, al fine di ricavarne rimedi medicamentosi.
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Jan Steen, ' The Lovesick Maiden' (1660 Metropolitan Museum of Art, New York). Nella storia dell’arte figurativa, il medico è una figura molto presente, in particolare nel suo rapporto con il paziente. La gestualità riprodotta costituisce un importante supporto all’analisi storico-scientifica
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Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Lezione di anatomia del dottor Tulp (1632 Mauritshuis, Den Haag). Tra i dipinti più celebri con soggetto medico, l'opera venne commissionata al ventiseienne Rembrandt dalla corporazione dei medici di Amsterdam. Vi viene rappresentata una lezione del professor Nicolas Tulp, titolare della cattedra di anatomia.
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Vincente Borràs (Vaccinazione di bambini, 1913 Prado, Madrid). In questo dipinto si descrive una vaccinazione di bambini mediante siero ricavato dal cavallo: le pratiche vaccinali sono una conquista essenziale della medicina moderna e hanno consentito di debellare patologie un tempo mortali quali poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite b, morbillo, parotite, rosolia e influenza.
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Arturo Michelena, 'Il bambino malato' (1886 Galería de Arte Nacional, Caracas). La malattia pediatrica, forse la più difficile da accettare e affrontare, ispira in diversi autori dell’Ottocento immagini di sofferenza che puntano a suscitare nel lettore una forte compassione.
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Rembrandt, Betsabea con la lettera di Davide (1654 Louvre, Parigi). Il quadro ritrae una modella che presenta i classici segni del cancro nel quadrante superiore del seno sinistro. Proprio grazie a quest'opera Betsabea è diventata l’icona del movimento di lotta contro il cancro al seno.
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Pieter Paul Rubens, 'Le tre Grazie' (1636-1638, Prado, Madrid). Sono almeno tre i dipinti in cui l'artista fiammingo avrebbe rappresentato un cancro del seno: in questo, in particolare, la Grazia sul lato destro presenta un tumore nel quadrante superiore esterno del seno sinistro
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Tony Robert-Fleury, 'Pinel libera i malati mentali nell’ospedale della Salpetrière nel 1795' (1878). Prima della 'legge Basaglia' chi era affetto da malattia psichica poteva essere internato con relativa facilità nei manicomi, che finirono per trasformarsi in 'discariche' dove relegare persone ai margini della società.
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Della sofferenza vissuta nei 'manicomi' resta traccia letteraria grazie a medici sensibili come Mario Tobino (nella foto), o a poeti e autori che ne sono stati testimoni in prima persona, come Dino Campana e Alda Merini
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Honorè Daumier, Don Chisciotte 1870 Neue Pinakothek Monaco). Miguel de Cervantes ha reso celeberrima la figura delirante del 'Don Quijote', tanto da rendere i 'mulini a vento' scambiati per nemici un'espressione comune per indicare il fascino che le visioni 'altre' esercitano sul nostro immaginario
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La follia come identità più sicura, la crisi della verità e la pluralità dell'io sono i temi chiave dell'opera di Luigi Pirandello e di opere come 'Uno, nessuno, centomila', 'Il berretto a sonagli', 'La carriola', 'Enrico IV' e 'La signora Frola e il signor Ponza, suo genero', dal quale fu tratta l'opera teatrale 'Così è (se vi pare)'
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Come per l'epidemia, anche la cecità nella narrativa del '900 assume connotazioni fortemente metaforiche: il romanzo 'Cecità' di Josè Saramago disegna l'allegoria di un'umanità feroce, incapace di comprendere il degrado verso il quale si è avviata.
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Il cancro è oggi considerato una malattia grave, ma che si può controllare: frutto dell'avanzamento della ricerca sulla malattia, di cui sono interpreti molti autori e personaggi del mondo della comunicazione, che hanno rafforzato con l’esternazione la loro lotta contro la malattia.
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Il “medical drama” e le fiction di tematica sanitaria e ambientazione ospedaliera hanno ottenuto un successo tale da affrontare anche il difficile tema della malattia oncologica pediatrica con “Braccialetti Rossi”, serie andata in onda su Rai 1 dal 2014 al 2016.