19/02/2025
Su iniziativa del Vicepresidente della Camera dei Deputati, Onorevole Giorgio Mulè, mercoledì 19 febbraio 2025, presso Camera dei Deputati, si è svolto il convegno “Il contributo dei bio-carburanti per il raggiungimento degli obiettivi UE Fit for 55”. Sono intervenuti Alberto Scuro (Presidente ASI), Giovanni Ferrara (Professore Ordinario dell’Università di Firenze), Francesco Di Lauro (Presidente Commissione ASI Green), Simone Casadei (Export Sostenibilità dei Trasporti presso Innovhub), Gian Luca Pellegrini (Direttore Responsabile Quattroruote e Ruoteclassiche) e Paola Giudicianni (Ricercatrice presso Cnr-Stems). Presenti anche la Senatrice Elena Murelli, l’Onorevole Antonino Iaria, Alessandro Moroni, Commissione Mobilità Sostenibile del MIMIT.
In questa occasione sono stati presentati i primi riscontri del programma “ASI Net Zero Classic”, promosso dall’Automotoclub Storico Italiano con la partecipazione delle Università degli Studi di Firenze e di Trieste, del Politecnico di Milano, delle testate Quattroruote e Ruoteclassiche e di InnovHub – Stazione Sperimentale Carburanti. I risultati finora raccolti con l’uso delle bio-benzine indicano chiaramente che non ci sono variazioni di performance, che i consumi non aumentano, che le temperature dei gas di scarico sono invariate e le emissioni di CO allo scarico diminuiscono significativamente.
L’intervento di Paola Giudicianni (Cnr-Stems) ha acceso un faro sul ruolo dei biocarburanti nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell'UE per il 2030 e il 2050: oltre a facilitare la transizione verso l’elettrificazione del settore dei trasporti e a supportare i segmenti del settore che non possono essere elettrificati, il loro utilizzo contribuisce a mitigare l’elevata intensità di utilizzo delle materie prime critiche (Critical Raw Materials) nella gestione dei motori elettrici. Inoltre, nel prossimo futuro, e non solo, garantiranno quella pluralità tecnologica nel settore dei trasporti che rappresenta il punto nodale di un sistema produttivo in grado di rispondere con efficienza ai rapidi cambiamenti degli assetti socio-economici e geo-politici mondiali.
È necessario supportare lo sviluppo di processi innovativi, nonché fornire una spinta alle economie di scala di tecnologie già dimostrate in via prototipale in ambiente operativo, in grado di utilizzare fonti lignocellulosiche da scarti di lavorazione o da colture dedicate su suoli marginali.
Sono numerose le strategie che è possibile mettere in campo per smussare le criticità di questa tipologia di fonti, dovute alla variabilità della composizione, alla frammentazione spaziale e temporale della loro disponibilità e alla minore efficienza di conversione: l’ottimizzazione di processi multi-feedstock, l’integrazione fra sistemi decentralizzati di produzione di intermedi e sistemi di raffinazione centralizzati, lo sviluppo di schemi di bio-raffineria multi-prodotto di tipo “zero-waste” che sappiano sfruttare gli effetti compensativi sulle emissioni di CO2 grazie a processi capaci di produrre prodotti che abbiano al contempo un valore di mercato e fungano da mezzi di stoccaggio del carbonio.
Vedi anche:
Immagini: