TartaLife a 'Porto nel cuore 2016'
Il 31/07/2016 ore 10.00 - 14.00
Banchina 2 del Porto antico di Ancona
È estate e come ogni anno stanno aumentando le segnalazioni e gli spiaggiamenti di tartarughe marine. Il nostro mare sta cambiando e alcuni segnali inequivocabili evidenziano come il riscaldamento superficiale dei mari stia modificando l’ecosistema marino con conseguenze evidenti sugli spostamenti e sul comportamento delle tartarughe marine, come rilevato nell’ambito del progetto TartaLife, finanziato attraverso i fondi Unionali Life e Co-finanziato dalla Regione Marche, coordinato dall'Ismar-Cnr di Ancona. Infatti le tartarughe marine ormai svernano regolarmente anche a latitudini settentrionali e in acque considerate fredde, come quelle del centro-nord Adriatico. Inoltre è del 15 luglio scorso il rinvenimento del primo esemplare di Caretta caretta nidificante in Emilia Romagna, evento eccezionale se si pensa che fino ad ora il nido più settentrionale era stato rinvenuto nel 2014 in Abruzzo e anche in quel caso si trattava di un episodio del tutto anomalo. A questo si deve aggiungere che sempre più spesso viene segnalata anche in nord Adriatico la presenza di una specie, la tartaruga verde Chelonia mydas, tipica di acque più calde, di solito rinvenuta esclusivamente nelle acque del basso Mediterraneo.
L’estate 2016 si profila in tal senso come una delle annate a più alta densità di tartarughe nei nostri mari e specialmente in Adriatico. I dati che il progetto TartaLife sta ottenendo segnalano la necessità di intervenire al più presto e di ottenere la massima collaborazione dai pescatori, per poter dare un futuro alle tartarughe marine. Infatti, l’Adriatico con le sue acque ricche di nutrimento e i suoi bassi fondali, si sta rivelando un importantissimo habitat di alimentazione per la tartaruga Caretta caretta. L’elevato numero di tartarughe e l’elevato sforzo di pesca in quest’area ha permesso di stimare per il solo Adriatico oltre 50.000 potenziali episodi di cattura ogni anno (oltre 150.000 su scala nazionale), realizzati principalmente con attrezzi al traino. Il rischio concreto è che l’Adriatico, alla luce dell’aumentata presenza della specie in quest’area, diventi una sorta di cul-de-sac, con conseguenze sempre più negative per la specie. Il progetto TartaLife sta a questo proposito sperimentando soluzioni di mitigazione in grado di ridurre le catture accidentali e soprattutto sta svolgendo un’intensa opera di formazione per gli operatori della pesca, sulle procedure da attuare in caso di cattura accidentale. Il contributo dei pescatori è a tal riguardo fondamentale per garantire la conservazione della specie. Per fortuna sempre più numerosi sono i pescatori “illuminati” che consci delle possibili conseguenze negative determinate a livello ecosistemico dalle catture accidentali si stanno attivano per conferire animali feriti ai centri di recupero TartaLife.
Domenica 31 luglio, alle ore 10.00 presso la Banchina 2 del Porto antico di Ancona, nell’ambito della Manifestazione 'Porto nel cuore', il dr Alessandro Lucchetti dell'Ismar-Cnr di Ancona e Sauro Pari di Fondazione Cetacea di Riccione relazioneranno sui primi risultati del progetto Tartalife. Con l’occasione saranno liberate due tartarughe marine accidentalmente catturate nelle attività di pesca e riabilitate nel centro di Fondazione Cetacea.
Organizzato da:
Regione Marche
Ismar-Cnr, Autorità Portuale, Comune di Ancona, Camera di Commercio, Capitaneria di Porto
Referente organizzativo:
Alessandro Lucchetti
Cnr - Istituto di scienze marine
Largo Fiera della Pesca, Ancona
a.lucchetti@ismar.cnr.it
Modalità di accesso: ingresso libero
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