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Presentazione del Libro: "Parola di scienziato. La conoscenza ridotta a opinione"

Il 22/04/2015 ore 18.00 - 19.30

Biblioteca Vaccheria Nardi di Via Grotta di Gregna 37

Locandina evento
Locandina evento "Parola di Scienziato"

Mercoledì prossimo, 22 aprile 2015, ore 18, presso la Biblioteca Vaccheria Nardi di Via Grotta di Gregna 37, ci sarà la presentazione del libro "Parola di scienziato. La conoscenza ridotta a opinione" . A spiegare i contenuti e le motivazioni alla base del lavoro ci saranno Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Francesca Dragotto, docente di linguistica presso l'Università di Roma Tor Vergata. L'interrogativo che proveranno a sciogliere è di quelli importanti: CI SI PUÒ FIDARE DELLA SCIENZA?
Quest’opera, curata da di Francesca Dragotto e Marco Ferrazzoli, riscatta degnamente la figura del divulgatore scientifico, fornendo una valida chiave di lettura di alcuni fra i più controversi ed esemplari fatti di cronaca in ambito medico e ambientale. In questa pubblicazione scritta a più mani, ciascun autore offre il suo punto di vista sull’argomento trattato, rendendo organica, attraverso la presenza di un filo conduttore, la frammentarietà di casi che sembrerebbero di per sé isolati. Per ogni capitolo, infatti, vengono evidenziati i pregi e le criticità delle tecniche comunicative adottate caso per caso, mentre il lettore viene accompagnato nella comprensione di fatti ben noti al grande pubblico, ma che per la loro natura complessa nascondono retroscena poco conosciuti ai non addetti ai lavori.
È il caso, questo, del tema delle vaccinazioni, più che mai attuale. Sebbene infondata e smentita dalle evidenze scientifiche, la leggenda della correlazione vaccini-autismo ha promosso, dalla fine degli anni ’90, un diffuso allarmismo e un panico generalizzato nella popolazione, con il conseguente incremento della mortalità per malattie che si consideravano ormai localmente estinte.
Quando poi in ambito medico si infiltrano pseudoscienze e pseudoscienziati, le ripercussioni sociali diventano pressoché drammatiche. Basti pensare, rispettivamente, al successo mediatico dell’omeopatia e del “metodo” Stamina che, seppure confutati e aspramente contestati dalla comunità scientifica, sono fra gli attori del panorama medico alla voce “medicina alternativa”. Non mancano le vittime tra coloro che, ormai senza speranza, si sono affidati a questi cosiddetti metodi alternativi che fanno dell’emotività la loro strategia vincente.
In campo bio-medico – denunciano gli autori – spesso i casi sono veicolati da media non specialistici e da programmi televisivi che, cavalcando l’ondata dell’emotività, lasciano poco o per nulla spazio alla corretta informazione, presentando frequentemente singoli episodi non supportati da statistiche o dalla presenza di esperti che sviluppino adeguatamente le tematiche trattate. Una possibilità di riscatto, tuttavia, c’è ed è suggerita dagli stessi autori. Bisognerebbe, infatti, riconsiderare e ripensare alla figura del divulgatore scientifico, adattandola alle tecniche comunicative più attuali e magari prendendo spunto dagli esempi positivi di comunicazione che non mancano, come testimoniato dal successo mediatico della scoperta del bosone di Higgs. Nel marasma di informazione, disinformazione, complottismi e infide “bufale” sempre in agguato, un timido dito sembra sollevarsi. Forse sarebbe il caso di riconcedere, una buona volta, la parola allo scienziato.

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