Progetto di ricerca

StudioCommissionato_DI MARZO_MISE_Valutazione degli effetti dei prototipi contenenti NAE sul microbiota intestinale e microbioma e identificazione di metaboliti batterici tipo ALIAamide, in un modello sperimentale di colite (DCM.AD007.184)

Area tematica

Scienze chimiche e tecnologie dei materiali

Area progettuale

Chimica e materiali per la salute e le scienze della vita (DCM.AD007)

Struttura responsabile del progetto di ricerca

Istituto di chimica biomolecolare (ICB)

Responsabile di progetto

VINCENZO DIMARZO
Telefono: 3333047859
E-mail: vdimarzo@icb.cnr.it

Abstract

Uno squilibrio nella composizione del microbiota intestinale, noto come "disbiosi", è associato a disturbi cronici gastrointestinali (GI), come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS) e la malattia infiammatoria intestinale (IBD) (Carding et al., 2015; Matsuoka and Kanai, 2015). È noto che la Palmitoiletanolamide (PEA), principalmente nella formulazione micronizzata, è in grado di ridurre i segni e i sintomi in diversi modelli animali di IBD, e modulare la permeabilità intestinale in cellule epiteliali intestinali (Caco-2) (Capasso et al., 2001; Esposito et al., 2014; Karwad et al., 2017). Inoltre, sono state recentemente isolate molecole simil-N-aciletanolamine (NAE) microbiche umane che interagiscono con i recettori accoppiati alle proteine G, come le NAE (Cohen et al., 2017). Queste evidenze suggeriscono che anche i prototipi contenenti ossazoline delle NAE possano avere attività analoga o superiore a quella della PEA e che la loro azione possa essere mediata dall'asse microbiota-sistema endocannabinoide (SEE). Pertanto, il presente progetto permetterà di capire se il microbiota intestinale e il microbioma sono target del trattamento con prototipi contenenti ossazoline delle

Obiettivi

Vi è una crescente evidenza che la disbiosi del microbiota intestinale è associata alla patogenesi delle malattie infiammatorie intestinali, e i meccanismi che portano allo sviluppo della malattia implicano un'interazione cruciale tra il microbiota intestinale, i suoi prodotti metabolici, le cellule epiteliali della mucosa intestinale e il sistema immunitario ospite. In particolare, le specie batteriche, attraverso il contatto con le cellule ospiti e la comunicazione indiretta tramite metaboliti batterici, possono influenzare il mantenimento dell'omeostasi cellulare ospite o l'attivazione di meccanismi infiammatori. In questo contesto, i prototipi contenenti NAE possono essere una strategia terapeutica efficace. Grazie ai loro molteplici effetti e la capacità di agire su diversi tipi di cellule, per esempio sull'iperattività dell'attività dei mastociti, essi potrebbero potenziare i meccanismi di difesa endogeni e promuovere l'omeostasi del microbiota intestinale ed una sua corretta interazione con il microbiota. Questo progetto mira a studiare gli effetti di prototipi contenenti ossazoline delle NAE sul microbiota intestinale e sul microbioma, e sui suoi metaboliti "NAE.

Data inizio attività

28/01/2021

Parole chiave

N-aciletanolamine, anandamide, colite

Ultimo aggiornamento: 29/03/2024