04/03/2022
Si è conclusa con successo la prima fase del progetto "AirSterizUv", volto allo sviluppo di una tecnologia di sterilizzazione di sistemi di condizionamento d'aria di edifici aperti al pubblico come scuole e ospedali, un punto strategico per affrontare nuove fasi della pandemia o altre minacce future per la salute. Il progetto vede coinvolto il Cnr con l’Istituto nazionale di ottica (Ino) e l'Istituto dei composti organometallici (Iccom) in collaborazione con il Thermolab del Dipartimento di chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa, ed è finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca sul Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca FISR, dedicato alle nuove esigenze e questioni sollevate a seguito della diffusione del virus Sars-Cov-2 e dell’infezione Covid-19.
Lo sviluppo di una tecnologia di sterilizzazione di sistemi di condizionamento d'aria degli edifici chiusi -come scuole, ospedali e edifici aperti al pubblico- è, infatti, un punto strategico per affrontare nuove fasi della pandemia o altre minacce future per la salute. "AirSterizUv" propone di utilizzare una tecnologia innovativa per produrre radiazioni UVC (253 nm), basate su lampade senza elettrodi (EDL) eccitate da radiazione a microonde (MW), con lo scopo di sterilizzare le condotte degli impianti di condizionamento degli edifici aperti al pubblico.
Cuore di "AirSterizUv" è la tecnologia a microonde che sfrutta antenne coassiali a immersione sviluppata dal fisico Iginio Longo (premio "Guglielmo Marconi" della Società italiana di fisica). Il Cnr-Ino ha brevettato numerose lampade EDL in diverse configurazioni (uno dei brevetti è in fase di estensione anche negli Stati Uniti). “L'assenza di elettrodi nel bulbo garantisce una lunga aspettativa di vita per la lampada in quanto non viene prodotto annerimento delle pareti a causa dello sputtering del metallo degli elettrodi”, spiega Carlo Ferrari ricercatore del Cnr-Ino di Pisa e co-autore dei brevetti. Le lampade senza elettrodi alimentate da radiazioni a MW sono caratterizzate da un’elevata potenza irradiata e producono una linea di emissione a 253 nm e una linea meno intensa a 185 nm. L'emissione più energetica (VUV) produce molecole di ozono dall'aria. UV e ozono agiscono come agenti sterilizzanti. Un filtro opportuno è inserito per abbattere la quantità di ozono in uscita. L’obiettivo finale è la realizzazione di un prototipo di livello TRL4, e la valutazione della sua sicurezza in termini di produzione di sottoprodotti dannosi (perdite di radiazione MW, produzione di ozono e VOCs).
Per informazioni:
Carlo Ferrari
Cnr - Ino
carlo.ferrari@cnr.it
Il team di ricerca è composto da:
- per Cnr-Ino: Carlo Ferrari, Alessandro Lucchesini, Andrea Fioretti, Carlo Gabbanini, Jose Gonzalez Rivera e Alessandro Barbini
- per Cnr-Iccom: Emilia Bramanti, Beatrice Campanella e Massimo Onor
-per il Thermolab (DCCI-UNIPI): Maria Rosaria Tinè, Celia Duce