La lettura basata sui morfemi è funzionale alla velocità di lettura
La presente ricerca esamina il ruolo della morfologia della parola nel processo di lettura in bambini italiani normo-lettori e con dislessia. Si misurano i tempi di lettura ad alta voce di pseudoparole e parole composte da morfemi (radici e suffissi derivazionali) confrontandoli con quelli di pseudoparole e parole semplici, non formate da radice e suffisso. Tre gruppi di bambini hanno preso parte alla ricerca: normolettori di seconda elementare e di prima media, e bambini con dislessia di prima media. I risultati dei bambini sono stati confrontati con quelli di adulti normolettori. Tutti e quattro i gruppi esaminati hanno letto più velocemente e con maggiore accuratezza le pseudoparole composte da radice e suffisso (ad es., donnista) rispetto alle pseudoparole semplici (ad es., dennosto). A differenza dei normolettori adulti e di prima media, solo i bambini con dislessia e quelli più piccoli hanno letto più velocemente anche le parole derivate composte da radice e suffisso (ad es. cassiere) rispetto alle parole semplici (ad es., cammello). I risultati suggeriscono che i morfemi siano unità di elaborazione linguistica che facilitano la lettura soprattutto nelle persone che hanno una capacità limitata di lettura (bambini piccoli in fase di apprendimento e bambini con dislessia). Per questi lettori, la presenza di unità morfologiche, radice e suffisso, permette la scomposizione dello stimolo in unità dotate di significato più piccole della parola intera, che è una unità più lunga e complessa, non ancora consolidata nel lessico ortografico. Questo studio indica che la lettura basata sui morfemi è funzionale allo sviluppo della fluenza nella lettura, che in genere è particolarmente compromessa nei bambini con dislessia o in fase di apprendimento della lettura.
Autori: C. Burani, S. Marcolini, M.a De Luca, e Pierluigi Zoccolotti
Titolo: Morpheme-based Reading aloud. Evidence from Dyslexic and Skilled Italian Readers
Rivista: Cognition
Anno: 2008
Riferimenti bibliografici: 108, 1 (2008), pp. 243-262.