Le attività umane in quanto pratiche mediate da artefatti
Non è facile insegnare agli studenti a risolvere problemi matematici. La tecnologia può essere d'aiuto? È quanto si propone di mostrare questo articolo nel caso del problem solving aritmetico. L'articolo analizza la relazione fra tecnologia e apprendimento, avvalendosi di una specifica metodologia centrata sull'Activity Theory, teoria che studia le pratiche umane in quanto attività mediate da artefatti. Nell'Activity Theory l'unità di analisi è il sistema delle relazioni che caratterizzano l'attività, non solo l'individuo nella sua interazione con l'artefatto. Nell'articolo si studia l'attività di insegnamento/apprendimento del problem solving aritmetico realizzata, a livello di scuola primaria, con un sistema digitale multi-ambiente, l'ARI-LAB-2, che offre ambienti che consentono di operare con diverse rappresentazioni, controllabili sul piano percettivo e motorio, per costruire la soluzione dei problemi dati. Un ambiente di comunicazione, integrato nel sistema, permette l'interazione fra studenti e fra studenti e insegnante. L'articolo, attraverso esempi tratti dalle numerose sperimentazioni del sistema realizzate in contesti reali, mostra che la tecnologia gioca un ruolo cruciale nel collegare il sapere matematico, astratto e formale, e l'esperienza effettiva dell'allievo. Lo studio evidenzia, inoltre, come il processo di sviluppo delle abilità di risoluzione di problemi è il risultato dell'interazione fra le varie componenti dell'ambiente di apprendimento e non solo dell'interazione fra lo studente e il software. Esso dipende da come si strutturano le relazioni tra i partecipanti, dai ruoli che essi possono assumere e da come vengono presentati i vincoli e le regole che caratterizzano l'attività.
Autori: R.M. Bottino, G. Chiappini
Titolo: Using Activity Theory to Study the Relationship Between Technology and the Learning Environment in the Arithmetic Domain
Rivista: in L. English (ed.), Handbook of International Research in Mathematics Education
Anno: 2008
Riferimenti bibliografici: New York, Routledge, 2008, pp. 838-861