Buchi neri neuronali per catturare tossine ambientali
A partire dai primi anni di vita, i neuroni del cervello umano accumulano organelli contenenti un pigmento simile alla melanina cutanea; per questo motivo il cervello appare sempre più scuro. Si pensava che questi accumuli fossero limitati ad alcune aree cerebrali, mentre abbiamo dimostrato che il fenomeno è generalizzato a tutto il cervello.
Questi corpuscoli neri proteggono i neuroni, estraendo dal citoplasma specie tossiche endogene e immobilizzandole sotto forma di pigmenti polimerici insolubili che come tali rimangono fino alla fine della vita. Contengono elevate quantità di lipidi, detti dolicoli, che pure si accumulano durante l’invecchiamento e sono difficilmente eliminabili dai neuroni. I pigmenti svolgono una funzione chiave anche perché legano e immobilizzano grandi quantità di tossine ambientali, quali pesticidi e metalli tossici (mercurio, piombo, cadmio, cromo e altri) che penetrano all’interno dei neuroni. Nel cervello che invecchia i neuroni si difendono seppellendo le tossine all’interno di questi organelli dall’aspetto scuro, che si comportano come un buco nero neuronale, dove tanto entra e quasi nulla esce. Il cervello umano possiede diversi meccanismi di difesa e barriera contro l’attacco di tossine endogene e ambientali: la barriera ematoencefalica, la microglia ed enzimi detossificanti. Laddove questi meccanismi di difesa vengano superati lasciando penetrare le tossine nel neurone, la formazione di questi organelli costituisce l’ultima via di salvezza per il neurone. Essi sono un archivio della storia di ogni individuo, in cui è documentata l’esposizione ai vari tipi di tossine ambientali di tutta una vita.
Autori: L. Zecca, C. Bellei, P. Costi, A. Albertini, E. Monzani, L. Casella, M. Gallorini, L. Bergamaschi, A. Moscatelli, N. J. Turro, M. Eisner, P. R. Crippa, S. Ito, K. Wakamatsu, W. D. Bush, W. C. Ward, J. D. Simon, F. A. Zucca
Titolo: New Melanic Pigments in the Human Brain that Accumulate in Aging and Block Environmental Toxic Metals
Rivista: Pnas
Anno: 2008
Riferimenti bibliografici: Vol. 105, no. 45;17567-17572 (2008)