Nuovi catalizzatori a base di oro su ossidi di cerio e di cobalto
A causa dell'aumento di gas inquinanti e ad effetto serra nell'atmosfera, le attuali normative europee (Euro IV, Euro V) sono sempre più severe, soprattutto per gli autoveicoli a combustibili derivati dal petrolio, una delle principali fonti di inquinamento dell'atmosfera. La ricerca è sempre più orientata a ridurre la produzione di questi inquinanti e ad accrescere l'utilizzo di combustibili più puliti quali metano e GPL. Il metano è il più semplice degli idrocarburi: non deriva da processi di raffinazione del petrolio e non contiene sostanze estranee o nocive; tuttavia, essendo una molecola ad effetto serra trenta volte più potente dell'anidride carbonica nel trattenere il calore sulla terra, il suo utilizzo come combustibile necessita di un efficiente sistema catalitico in grado di abbattere le emissioni di metano incombusto provenienti dal motore. L'Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati (U.O.S. di Palermo), che vanta anni di esperienza nel settore oltre a collaborazioni con il Centro Ricerche Fiat, ha studiato sistemi catalitici a base di oro depositato su ossido di cerio (CeO2) ed ossido di cobalto (Co3O4), a bassa temperatura -100 °C - il 100% delle emissioni di una miscela contenente l'1% in volume di monossido di carbonio (CO) e il 100% di una miscela contenente lo 0,3% in volume metano (CH4) entro i 400-500 °C e in presenza di una quantità di ossigeno leggermente superiore rispetto alla concentrazione stechiometrica. I risultati ottenuti si inquadrano perfettamente nella promozione mondiale delle marmitte catalitiche di nano-particelle di oro e si affiancano al recente brevetto statunitense della Nanostellar, che introduce l'utilizzo di catalizzatori a base di oro nei veicoli diesel.
Autori: L.F. Liotta, G. Di Carlo, A. Longo, G. Pantaleo, A.M. Venezia
Titolo: Support Effect on the Catalytic Performance of Au/Co3O4-CeO2 Catalysts for CO and CH4 Oxidation
Rivista: Catalysis Today
Anno: 2008
Riferimenti bibliografici: 139 (2008), pp. 174-179