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LE MONETE DEL TESORO DI MISURATA: STUDIO DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE

Il cosiddetto tesoro di Misurata, attualmente custodito presso il Museo Archeologico di Leptis Magna in Libia, è il maggior ritrovamento monetale del mondo antico e consiste di circa 108.000 monete del tipo follis, coniate tra il 294 e il 333 d.C. Il ritrovamento, del cui studio è responsabile il Dr. S. Garraffo, direttore del CNR-ITABC, offre, per l'ottima conservazione e la quantità delle monete, un'opportunità eccezionale di studiare i temi della produzione monetale tardo imperiale.

In questo contesto l'ITABC ha avviato nel 2001 un progetto di ricerca per lo studio delle tecnologie di fabbricazione dei folles e, in particolare dei metodi di argentatura, che affianca, alla caratterizzazione archeometrica dei materiali originali, la riproduzione dell'intero ciclo di fabbricazione, cosa essenziale per la verifica delle ipotesi archeometriche.

Le fasi del progetto, condotte in collaborazione con l'INFN-LNS e con le Facoltà di Chimica e di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza", sono:
- la prosecuzione delle indagini microstrutturali cominciate nel 2001 su pezzi tipologicamente simili a quelli del tesoro di Misurata;
- una serie di campagne d'indagine in situ sulle monete. Nel 2002 si è svolta ad Homs, Libia, una prima campagna XRF i cui risultati mostrano che è possibile ottenere indicazioni affidabili sul valore reale delle monete in funzione del periodo e del luogo di produzione, se la mole di dati è sufficientemente grande; ciò conferma l'efficacia del metodo, che consiste nell'eseguire molte e brevi misure non-distruttive con uno spettrometro XRF portatile sviluppato presso l'ITABC in collaborazione con il Politecnico di Milano. Sarà così possibile identificare le principali tipologie costruttive e, di conseguenza, un numero ridotto di monete su cui affinare le indagini; si effettuaranno misure di composizione superficiale con la tecnica PIXE-alfa e metallografie ottiche;
- la formulazione di ipotesi costruttive in base ai risultati ottenuti;
- la produzione di repliche delle monete sulla base di tali ipotesi, per questo si chiederà la collaborazione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
- la caratterizzazione delle repliche, il confronto con gli originali e l'identificazione delle similitudini;
- lo svolgimento delle conclusioni finali.

Il progetto è, per metodi ed obiettivi, fortemente innovativo: è infatti la prima volta che si intraprende lo studio sistematico di un insieme così numeroso di monete e che si utilizzano metodi progettati ad hoc, con caratteristiche di rapidità di misura adeguate alle dimensioni del problema. Inoltre non è mai stata affrontata la riproduzione dell'intero ciclo di fabbricazione delle monete sulla base dello studio scientifico degli originali.

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