Quarta edizione della rassegna MTR: musica, teatro e ricerca si incontrano in scena
Dal 03/10/2025 ore 19.00 al 20/11/2025 ore 22.00
Domus Ars - Fondazione Il Canto di Virgilio
via Santa Chiara, 10 - Napoli
Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo
via Concezione a Montecalvario, 34 - Napoli
Con la conferenza del compositore e direttore d’orchestra Tonino Battista sul Satyricon di Bruno Maderna, il 3 ottobre si inaugura a Napoli, presso la Domus Ars, la quarta edizione della rassegna MTR (musica – teatro – ricerca) 4/2025, prodotta dalla Fondazione Il Canto di Virgilio, in collaborazione con l’Associazione Quidra, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo.
Sei gli appuntamenti della stagione, dal 3 ottobre al 20 novembre, fra i quali – per la sezione “teatro filosofico-musicale” – lo spettacolo, in scena a Napoli al Teatro Galleria Toledo il 9 e il 10 ottobre, Tiresiə reloaded. Fantasia giocosa sull’identità di genere per attori, danzatrice, elettronica fissata e coro silente di spettatori di Rosario Diana, primo ricercatore di filosofia presso l’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Ispf) e responsabile scientifico del progetto di ricerca “Saperi umanistici e linguaggi delle arti”, che oltre al testo firma anche l’elettronica fissata, la coreografia insieme ad Arianna Montella e la regia.
«Mtr – osserva Rosalba Quindici, compositrice e direttrice artistica della rassegna – vuole essere uno spazio di ricerca sui temi della contemporaneità e sui linguaggi artistici del nostro tempo. Un progetto che coniuga l’aspirazione di autori e interpreti a esprimersi in maniera originale con l’intenzione di offrire al pubblico eventi inediti».
La performance scritta e diretta da Diana sembra perfettamente in linea con questa dichiarazione d’intenti, facendo convergere sul tema attuale dell’identità di genere e del transgenderismo, affrontato alla luce del mito di Tiresia, diverse modalità espressive (parola, musica elettronica, danza, video), declinate secondo sintassi contemporanee.
Ciò è stato possibile – dichiara l’autore – perché «da quando, a partire dal 2011, ho cominciato a sperimentare la trasposizione interformale (così preferisco chiamarla) di problemi filosofici sulla scena, per effetto di incontri fortunati e più spesso ricercati, si è creato un gruppo di lavoro molto affiatato, con competenze artistiche e tecniche diverse che interagiscono arricchendosi reciprocamente. Dal mio punto di vista, il teatro “realizzato” è sempre il frutto dell’intreccio virtuoso fra ideazione/scrittura individuale e confronto collettivo».
Lo spettacolo affronta, per l'appunto, il tema dell’identità di genere e del transgenderismo attraverso il mito di Tiresia, l’indovino per eccellenza, nel quale l’immaginario collettivo degli antichi greci delinea il modello compiuto della saggezza: espressione di una sapienza pratica costruita accumulando e sintetizzando un’esperienza del divino e dell’umano tanto ampia, da comprendere anche la sperimentazione vissuta del femminile. Infatti, in virtù di un prodigio, Tiresia viene trasformato in donna e poi nuovamente in uomo.
Creazione anonima della cultura popolare, il veggente debutta sulla scena letteraria nel libro XI dell’Odissea. Da allora compare come personaggio in molte opere teatrali e letterarie di ogni tempo.
Nella perfomance Diana riprende le due fondamentali versioni del mito (quella riportata nella Melampodia – VI sec. a.C. – e quella ripresa nel V Inno di Callimaco – IV-III sec. a.C.), contaminando le narrazioni tramandate con vicende di sua invenzione. Ne risulta una “fantasia giocosa”, articolata in cinque Quadri (I. Oltre l’immobilismo; II. Oltre l’umano; III. Oltre la natura; IV. Oltre il divino; V. Oltre l’immaginario), che si concentra sulla metamorfosi di Tiresia da uomo a donna, messa a confronto con testimonianze di transizione di genere liberamente riscritte dall’autore.
«Così reinterpretata» – osserva ancora Diana –, «l’antica figura mitologica, trasformata nella pièce in Tiresia/Teresia, viene proposta al “coro silente di spettatori” (chiamato in causa dal sottotitolo del lavoro) come transgender ancestrale e ideale, con cui ogni transgender attuale e reale potrebbe avere in comune una cognizione dell’umano più estesa e ricca».
In scena gli attori Andrea Renzi, Cecilia Lupoli, Martina Di Leva, Antonio Elia e la danzatrice Arianna Montella. Scenografia di Nera Prota e Rebecca Carlizzi (assistente scenografa Arianna Acanfora); video content creator Simona Mele; fonica Alfonso La Verghetta; luci Lucio Sabatino.
Organizzato da:
CNR - Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno
Referente organizzativo:
Rosario Diana
CNR - Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno
Via Porta di Massa, 1
Napoli
diana@ispf.cnr.it
081/2535515
Modalità di accesso: a pagamento
Biglietto di ingresso agli spettacoli: 10,00 Euro.
Per info e prenotazioni: Fondazione Il Canto di Virgilio, tel. 081/3425603
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