Attività fisica e sportiva: come aumentare la partecipazione delle donne. Il progetto Women's Hurdles
Il 17/03/2023 ore 09.00 - 13.00
CNR Sala Biblioteca, p.le Aldo Moro, 7 - Roma
In Europa, come in altre parti del mondo, le donne, a qualsiasi età, svolgono sempre meno attività fisica degli uomini: in Italia, ad esempio, i dati ISTAT 2021 ci mostrano che il tasso di sedentarietà femminile risulta maggiore di quello maschile (rispettivamente, 39% versus 31%).
Per superare questo gap di genere è nato il progetto europeo “Women’s hurdles” (“Gli ostacoli delle donne”) co-finanziato dal programma Erasmus+ Sport dell’Unione Europea e realizzato dall’Unità di Prevenzione e Protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Spp) in partenariato con la Bulgarian Sports Development Association (BSDA, Bulgaria), l’Istituto Europeo per lo Sviluppo Socio-Economico (ISES, Italia), l’Hellenic Heart Foundation (HHF, Grecia), la Guild of Independent Creators (NKG, lituana) e la Cardioprevent Medical Foundation (Romania).
Il progetto ha avuto l’obiettivo di individuare pratiche innovative legate all’attività fisica che possano stimolare e facilitare la pratica sportiva in tutte le donne, di qualsiasi età e, soprattutto, in quelle con carichi di lavoro anche familiari. Iniziato nel 2021 ha visto una prima fase in cui è stata condotta un’analisi della letteratura presente sul tema, seguita da un’indagine svolta tramite questionario per identificare gli ostacoli all’attività fisica, punto di partenza per individuare le possibili soluzioni, aiutati anche da un’ulteriore ricerca sul web per vedere cosa le donne cercano online in merito al tema attività fisica.
Ciò è stata la base per comprendere quali fossero le reali barriere e, di conseguenza, identificare le cosiddette buone pratiche che fossero valide per tutte le donne europee (e non solo per quelle delle nazioni coinvolte nel progetto).Da qui le cosiddette Golden rules (Regole d’oro) che vanno, ad esempio, dal maggior coinvolgimento delle donne a partecipare al processo decisionale nelle organizzazioni e nelle istituzioni sportive, ai messaggi positivi sul divertimento e sul senso di benessere associati all’attività fisica, superando le associazioni negative legate a concetti come competizione, medaglie, fatica oppure a immagini di bellezza (con conseguenti sentimenti di inadeguatezza).
Pertanto, testimonial adeguati e realistici potrebbero rappresentare un importante stimolo motivazionale. I partner, poi, devono essere coinvolti nel sostenere le proprie mogli/compagne in modo pratico (nelle faccende domestiche, nella cura dei bambini o dei genitori anziani) per dare loro maggior tempo libero, oltre a offrire loro un sostegno emotivo e un incoraggiamento, anche perché, per una donna che lavora, il tempo sottratto alla famiglia viene spesso sentito come un senso di colpa. A tal riguardo anche il mondo delle palestre può offrire aiuti concreti a ottimizzare il tempo organizzando corsi paralleli dedicati ai più piccoli e, in contemporanea, alle mamme o attrezzando, quando vi siano spazi adeguati, biblioteche e ludoteche dedicate ai figli delle mamme che fanno sport. Ma anche il mondo del lavoro può contribuire al nostro obiettivo dando l'opportunità di svolgere attività fisica sul posto di lavoro durante l'orario lavorativo. E se non ci fossero gli spazi sufficienti per attrezzare una sala per l’attività fisica, i datori di lavoro potrebbero offrire flessibilità negli orari lavorativi per consentire di svolgere altrove l’attività fisica. Anche la tecnologia può offrire diversi vantaggi, come l'allenamento (individuale/di gruppo) a distanza, ma con un istruttore online presente per le donne che non possono o non vogliono andare in palestra. Obiettivo finale è far sì che le donne possano iniziare (o riprendere) a fare attività fisica e che continuino a farlo durante tutto l’arco della vita. L'inserimento dello sport nella routine quotidiana della studentessa può, infatti, essere un’abitudine che va insegnata ed acquisita durante gli anni della scuola e una studentessa che fa attività fisica sarà più incline a continuarne la pratica anche in età adulta. Tutto ciò ha il vantaggio di contribuire a un miglior benessere fisico e psichico, in quanto l’attività fisica, lo sport sono un investimento per la società che potrebbe essere agevolato anche attraverso un’adeguata politica fiscale fatta di agevolazioni fiscali per i centri sportivi e voucher per le famiglie.
Organizzato da:
CNR-Unità Prevenzione e Protezione
Referente organizzativo:
Roberto Volpe
CNR - Unità Prevenzione e Protezione
roberto.volpe@cnr.it
Modalità di accesso: ingresso libero
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