Rassegna: "Il tempo felice. Raimondo di Sangro tra Napoli e Torremaggiore"
Il 10/07/2021 ore 21.00 - 23.30
Cortile del Castello Ducale di Torremaggiore
In occasione dei 250 anni dalla morte del principe di Sansevero, si inaugura sabato 10 luglio a Torremaggiore – cittadina del foggiano che lo vide nascere nel 1710 – la prima edizione della rassegna a lui dedicata, con il patrocinio scientifico del Cnr-Ispf. L’iniziativa, intitolata “Il tempo felice. Raimondo di Sangro tra Napoli e Torremaggiore”, prende il nome da una cantata composta da Pergolesi nel 1735 per le nozze del principe con Carlotta Gaetani. Questa prima edizione si aprirà alle 18.15 presso la Sala Consiliare del Castello Ducale di Torremaggiore. Qui il sindaco, Emilio di Pumpo, e il direttore del Museo Cappella Sansevero, Fabrizio Masucci, sottoscriveranno un Protocollo di intesa e daranno il via alle celebrazioni annuali della figura di Raimondo di Sangro, che si terranno a Napoli e a Torremaggiore fino al 2023.
Sempre nella Sala Consiliare, alle ore 18.30, si terrà l’incontro con Mario Fiore, Martin Rua, Fabrizio Masucci e Bruno Crimaldi per la presentazione del libro pubblicato da alós edizioni, Raimondo di Sangro. Cronaca di vita e opere, a cura di Fabrizio Masucci e Leen Spruit.
Infine, con un doppio spettacolo alle 21.00 e alle 22.30 nel Cortile del Castello Ducale, sarà riproposto il melologo – presentato in prima assoluta nella Cappella Sansevero il 19 novembre 2019 – 'Il pensiero velato. Una meditazione notturna del principe di Sansevero', con testo a cura di Rosario Diana, Primo ricercatore dell’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno (Cnr-Ispf), e musica a cura di Rosalba Quindici, Docente a contratto di Composizione presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari.
In questa immaginaria meditazione notturna – realizzata con il patrocinio scientifico del Cnr-Ispf e incentrata sulla 'Lettera apologetica' (1751) del principe e sul suo inefficace tentativo di convincere il papa Benedetto XIV a depennarla dall’Indice dei libri proibiti – riecheggiano le opere di Raimondo di Sangro, in cui la voce dal vivo del protagonista (interpretato da Andrea Renzi) si intreccia ad altre che risuonano tutt’intorno riportando brani tratti, con opportuni adattamenti stilistici, da libelli di oppositori irriducibili come Innocenzo Molinari, da libri e testi di intellettuali dell’epoca in comprovata consonanza con il pensiero del principe di Sansevero ('Trattato dei tre impostori', Pierre Bayle, Anthony Collins, John Toland, Madame de Grafigny, Henri Montfaucon de Villars) o, più in generale, da scritti di autori tematicamente congruenti con gli argomenti toccati nel corso del melologo, come Garcilaso de la Vega, Torquato Accetto, Baltasar Gracián e Giuseppe Battista.
Trasformata in una cassa armonica d’eccezione, il cortile del Castello Ducale restituisce la fisionomia di un pensatore spregiudicato e affascinante – riconducibile al circuito dell’illuminismo radicale – e di uno sperimentatore instancabile nell’indagare la natura e nel rivendicare la libertà di pensiero e di ricerca contro ogni pregiudizio e principio di autorità.
La relazione dialettica di parole, idee e voci – sottolineata anche dalla spazializzazione sonora realizzata attraverso il sound design – si traduce da subito in un vero e proprio contrappunto di suoni, voci e concetti anche grazie alla musica di Rosalba Quindici (eseguita alla percussioni da Lucio Miele), come sempre caratterizzata da una profonda ricerca timbrica, condotta in questo caso su strumenti a percussione, e svolta in un confronto continuo con il testo del libretto, concepito ad hoc da Rosario Diana in un gioco dialettico di fusione tra suoni, parole e strumenti.
Ecco allora il senso di un melologo in cui si vuole rammentare che i concetti sono espressi in parole (hanno, dunque, una loro sonorità), detti in voci umane (sono coinvolti, dunque, nel timbro e nell’unicità degli organi fonatori degli interpreti), sostenuti e potenziati da suoni musicali (rinforzati, dunque, per indurre un’auspicata partecipazione vissuta in chi assiste allo spettacolo e non una mera contemplazione archivistico-filologica).
In un contesto chiaramente performativo, la contaminazione di stili di prosa del passato e del presente con la libera sintassi della musica colta contemporanea, vuole anche sollecitare emotivamente lo spettatore-ascoltatore ad abbandonarsi a una controllata rimodulazione dei piani storico-temporali, in virtù della quale un personaggio, vissuto con le sue idee in un’epoca tanto diversa e lontana da quella attuale, sembra ricollocarsi nella più stretta prossimità al nostro tempo.
Organizzato da:
Cnr - Istituto per la Storia del pensiero filosofico e scientifico moderno
Referente organizzativo:
Rosario Diana
CNR - Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno
Via Porta di Massa, 1 - Napoli 80133 (Italia)
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Ufficio stampa:
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Modalità di accesso: ingresso libero
Evento gratuito con prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni WhatsApp al numero 3270688786.
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