Evento

Dove va lo "Stato regionale"? Presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia 2013 curato dall'ISSirFA

Il 27/05/2014 ore 17.00 - 19.30

Sala della Mercede, Palazzo Marini
Camera dei Deputati
Via della Mercede, 55
Roma

La presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia 2013 è l’occasione per un bilancio della condizione delle Regioni italiane e per riflettere sul futuro dello “Stato regionale”.  I dati e le analisi contenute nel Rapporto mostrano, senza ombra di dubbio, che le Regioni hanno ormai un ruolo consolidato, anche se questo ruolo corre il rischio di essere offuscato dall’immagine che l’opinione pubblica ha delle Regioni italiane. Si tratta di un sentimento diffuso di discredito che tocca la politica in generale, ma che – per successione temporale – dopo i parlamentari e gli uomini di governo, ha investito anche la classe politica regionale.

Non mancano di certo ragioni per essere critici verso la realizzazione dello “Stato regionale” previsto  dal collegamento degli articoli 1 e 5 con l’intero Titolo V della Costituzione, già nella sua stesura originaria e, poi, soprattutto alla luce della sua revisione avvenuta nel 2001. I motivi della scarsa o mancata – almeno per alcuni aspetti – attuazione delle disposizioni costituzionali sono tanti e non è qui il caso di ripercorrerli tutti.

Il disegno di legge costituzionale di revisione della seconda parte della Costituzione (AS/1429), nel tentativo di rivedere le disposizioni sulla forma di Stato, sembra non valorizzare il ruolo delle Regioni; e finisce per riproporre una “Regione” che dal punto di vista amministrativo sembra somigliare ad un ampio Dipartimento;  esso, inoltre,  riporta la legislazione al modello attuativo-integrativo di atti statali che già in passato non aveva dato buoni frutti. Quanto, poi, al ruolo del Senato delle autonomie il disegno di legge costituzionale gli attribuisce compiti molto limitati, soprattutto quando si tratta di intervenire su leggi che interessano le Regioni e le autonomie locali.

Il Rapporto, a scadenza temporale costante, assume, nel momento in cui si discute di modifiche costituzionali, un significato peculiare come strumento di valutazione della dimensione territoriale e regionale. In tal senso, gli elementi che costituiscono la griglia per la sua redazione riguardano, in particolare, le tendenze delle politiche regionali esaminate; l’individuazione delle best practices; la possibilità di definire Regioni che possono fungere da benchmark; le eventuali scelte o modelli particolari praticati dalle Regioni. Ma anche la sua presentazione, in un seminario pubblico con tecnici e politici, assume un aspetto di particolare e  viva attualità in un momento in cui nuovamente si sta ripensando al ruolo delle Regioni.

Il Rapporto, oltre ad un contributo introduttivo che fornisce valutazioni di carattere generale, si compone di 14 capitoli che coprono per intero la problematica del regionalismo e toccano, oltre alle relazioni istituzionali e finanziare, le analisi delle politiche pubbliche regionali: quelle più tradizionali, come la sanità e i servizi sociali; e quelle che hanno conquistato una loro visibilità di recente e nelle quali l’apporto delle Regioni è stato determinante, come l’ambiente e i beni culturali, l’energia, le politiche sulle migrazioni, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Una peculiare considerazione è data anche alle politiche attive rivolte alle attività produttive (agricoltura, turismo, commercio, industria, artigianato), comprese le misure di sostegno che le Regioni, sia pure con difficoltà - in una situazione di crisi economica che perdura ormai da alcuni anni -  continuano a erogare.

Organizzato da:
CNR-ISSiRFA
Commissione parlamentare per le questioni regionali

Referente organizzativo:
Stelio Mangiameli
ISSiRFA-CNR
ISSiRFA-CNR
Via dei Taurini, 19
00185 Roma
06.67604792

Modalità di accesso: registrazione / accredito
L'accesso alla Sala sarà consentito fino alle ore 16.45

Vedi anche: