Elenco europeo dei rifiuti (EER)
L’Elenco Europeo dei Rifiuti, riportato nell’allegato D della parte IV del D. Lgs. n.152/2006, è suddiviso in 20 capitoli, ciascuno dei quali è suddiviso in un numero variabile di sotto capitoli, nell’ambito dei quali sono individuati ed elencati i singoli tipi di rifiuti. Il Catalogo Europeo dei Rifiuti è stato rivisto negli anni, tuttavia i criteri dati per la codifica (connessa e conseguente classificazione dei rifiuti) non possono essere applicati alla lettera. In calce alla seguente pagina sono riportati i link riportanti gli elenchi.
L’attribuzione del codice EER (CER) è indispensabile per procedere alla classificazione del rifiuto.
I codici EER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie, volte a identificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è originato.
Il primo gruppo di numeri identifica il capitolo. Il secondo gruppo di numeri identifica il sotto capitolo. Il terzo gruppo di numeri identifica lo specifico rifiuto.
(es. 03 01 01
CAPITOLO: RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE.
Sotto Capitolo: rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili.
identifica specifica del rifiuto: scarti di corteccia e sughero)
I codici EER si dividono in non pericolosi e pericolosi; i secondi vengono identificati graficamente con un asterisco " * " dopo le sei cifre (es. 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose).
La pericolosità di un rifiuto, quando non è determinabile dalle schede di sicurezza dei prodotti che lo costituiscono, viene determinata tramite analisi di laboratorio (metodi di prova) volte a verificare l'eventuale superamento di valori di soglia individuati dalle Direttive sulla classificazione. Questo si applica alle tipologie di rifiuti individuati da "codici EER a specchio", ossia una coppia di diversi codici EER che si riferiscono allo stesso rifiuto, uno (asteriscato) nel caso in cui esso sia pericoloso e l'altro (non asteriscato) nel caso in cui non lo sia. Altri tipi di rifiuti, invece, sono necessariamente pericolosi o non pericolosi in base alla loro tipologia e pertanto la loro classificazione non richiede analisi e sono identificati come codici assoluti o univoci.
La miscelazione di rifiuti con diversi codici EER o stesso codice EER ma diversa classe di pericolosità in fase di deposito temporaneo o trasporto è vietata.
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Ultimo aggiornamento: 01/10/2021