18/11/2008
La salvaguardia degli organi antichi è affidata ad alcuni sensori realizzati grazie a un progetto europeo che vede coinvolto il Consiglio nazionale delle ricerche. Tali dispositivi, in grado di rilevare i responsabili del degrado degli strumenti, saranno presentati a Roma nel corso di due incontri
In Europa si conservano circa 10.000 organi storici, testimoni dell'evoluzione della tradizione musicale sacra, che però rischiano il degrado. Intervenire con azioni mirate a salvaguardarli è l'obiettivo del progetto europeo "Sensorgan" (www.goart.gu.se/sensorgan) grazie al quale sono stati realizzati alcuni sensori, scarsamente invasivi, in grado di rilevare e monitorare i fattori ambientali, come l'umidità e la condensa, responsabili del degrado di tali preziosi strumenti. I risultati del progetto, che vede tra i partner l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche, saranno presentati a Roma, il 19 novembre, alle 15.30, presso l'aula Golgi del Cnr (piazzale Aldo Moro 7), e il 20 novembre, alle ore 9.00, presso l'Aula Magna dell'Istituto Casa La Salle, in Via Aurelia 476.
La minaccia maggiore per gli organi storici è rappresentata dai fattori climatici. Un organo è fatto da diversi tipi di materiale: legno, pelle, leghe piombo-stagno o allo stato puro, ottone e ferro; contiene inoltre un complesso sistema di parti in movimento e un meccanismo ad aria che deve essere ermetico per poter funzionare. Tutti questi elementi rendono lo strumento molto sensibile alle variazioni microclimatiche e agli ambienti aggressivi.
"Gli acidi organici emessi dal legno", spiega Dario Camuffo dell'Isac - Cnr, "in combinazione con gli elevati livelli di umidità, specie in presenza di acqua di condensa, provocano la corrosione delle canne metalliche causando seri danni. Invece, un ambiente troppo secco può creare crepe nelle parti lignee. Anche la facciata dello strumento, che è spesso decorata con intarsi e sculture, può essere danneggiata in condizioni ambientali aggressive. La sensoristica sviluppata dal progetto consiste in tre parti complementari: un dosimetro per rilevare la presenza di acidi organici; un sensore per indicare il rischio di danno (crepe) nelle parti lignee e un altro per rilevare la formazione di condensa o di cristalli di ghiaccio".
Tali apparecchiature possono essere collocate direttamente all'interno dell'organo o delle canne senza alterare la funzione musicale, come è stato dimostrato durante la sperimentazione sull'organo della Basilica di S. Andrea Apostolo a Olkusz, in Polonia, risalente al 1611. "I dati raccolti dai sensori vengono poi analizzati e valutati tramite un software ai fini della salvaguardia del bene artistico".
Roma, 18 novembre 2008
La scheda:
Che cosa: presentazione risultati del progetto europeo "Sensorgan"
Chi: Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr e Göteborg Organ Art Center, Università di Göteborg, Svezia
Dove: Roma
Quando: 19 novembre, ore 15.30, presso l'aula Golgi del Cnr, piazzale Aldo Moro, 7; 20 novembre, ore 9.00, presso l'Aula Magna dell'Istituto Casa La Salle, in Via Aurelia, 476.
Informazioni: Dario Camuffo, Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac), Padova, tel. 049/8295902; e-mail: d.camuffo@isac.cnr.it
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