03/08/2005
Uno studio dell'Inmm-Cnr rivela il ruolo del gene retinoblastoma nella attività di regolazione delle cellule della tiroide. Un passo avanti verso la cura dei tumori tiroidei
Un altro tassello al suo posto per il difficile puzzle del nostro Dna. Uno studio dell'Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, appena pubblicato sulla rivista scientifica "Oncogene" attribuisce un nuovo ruolo alla proteina retinoblastoma nei meccanismi molecolari che portano alla trasformazione neoplastica delle cellule tiroidee.
"Le cellule tumorali", spiega Donato Civitareale, ricercatore dell'Inmm-Cnr e co-autore dell'articolo, "sono caratterizzate, nella maggior parte dei casi, dalla perdita del differenziamento, ossia della loro specificità morfologica e funzionale, e dalla tendenza a duplicarsi in maniera non controllata. I geni che, qualora mutati, portano alla trasformazione neoplastica sono chiamati oncogeni, mentre quelli che nella loro forma corretta si oppongono alla trasformazione tumorale sono gli anti-oncogeni. Il retinoblastoma pRb, è stato il primo gene oncosoppressore identificato, ed è già noto per il suo ruolo fondamentale nel controllo del ciclo cellulare. Con il nostro recente lavoro, firmato da Cnr, Istituto Regina Elena e Università della Repubblica Ceca, abbiamo descritto una nuova funzione del retinoblastoma nel controllo del differenziamento tiroideo".
Le ricerche si sono concentrate sui meccanismi biochimici che regolano il differenziamento e la trasformazione delle cellule follicolari della tiroide dove la proteina Pax8 gioca un ruolo di cruciale importanza perché controlla molti geni specifici dei tireociti, uniche cellule in grado di sintetizzare e secernere gli ormoni tiroidei, T3 e T4.
"Il nostro lavoro", prosegue Civitareale, "è stato quello di identificare e caratterizzare le proteine che, interagendo con Pax 8, ne regolano l'attività, agendo cioè da co-attivatori". Un lavoro che ha dato i suoi frutti e i cui risultati sperimentali indicano proprio nel retinoblastoma un co-attivatore di Pax 8. "Le due proteine interagiscono direttamente", continua Civitareale, "ed in assenza di pRb l'attività di Pax 8 è inibita. Questo ci permette di dare un supporto sperimentale all'ipotesi che sia proprio il retinoblastoma a regolare gli eventi caratteristici del differenziamento: cioè l'attivazione dell'espressione dei geni tessuto-specifici e parallelamente l'uscita dal ciclo cellulare, portando la cellula ad essere differenziata".
I risultati ottenuti hanno permesso al gruppo di ricerca di fornire una spiegazione molecolare anche per l'attività, nei tireociti, dell'oncogene E1A. "Questa proteina, codificata da un adenovirus", conclude il ricercatore, "è in grado di abrogare il differenziamento tiroideo e di legare direttamente pRb, inibendo l'attività di Pax 8 e impedendo quindi di attivare l'espressione dei geni tiroide-specifici".
Tanta ancora la strada da fare. E' comunque certo che la comprensione, a livello molecolare, di questi complicati intrecci è l'anticamera della cura per i tumori tiroidei.
Roma, 3 agosto 2005
La scheda
Che cosa: pubblicazione articolo sulla rivista Oncogene
Chi: Cnr - Istituto di neurobiologia e medicina molecolare
Per informazioni: Donato Civitareale, Inmm-Cnr, tel. 06/49934225,
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