Comunicato stampa

ARRIVANO LE PREVISIONI DEL TEMPO "SPAZIALE"

20/05/2001

COMUNICATO N. 53/2001

ARRIVANO LE PREVISIONI DEL TEMPO "SPAZIALE"

Attenzione allo Space Weather, perché potrebbe avere un'influenza determinante anche sulla salute dell'uomo. L'allarme viene dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che ha promosso SuperDARN, un progetto internazionale per lo studio da terra dello spazio circumterrestre capace di darci anche informazioni sugli effetti dell'attività solare sul nostro ambiente, in programma a Venezia dal 21 al 25 maggio p.v.

Le variazioni climatiche possono provocare fastidiosi disturbi di tipo fisico e influire negativamente sull'umore, come sanno milioni di meteoropatici. Ma ad influenzare le attività umane e, in alcuni casi, anche la salute, potrebbe contribuire pure il clima spaziale: i fenomeni magnetosferici e ionosferici, per effetto di variazioni delle condizioni del sole e del vento solare, possono infatti avere effetti non solo sul funzionamento e l'affidabilità di installazioni spaziali ma anche sulla Terra danneggiando, ad esempio, reti di approvvigionamento dell'energia elettrica ed oleodotti. E, cosa più grave, provocando fastidiosi disturbi fisici: coloro che viaggiano spesso in aereo a latitudini elevate possono infatti essere soggetti ad improvvisi aumenti di dosi di radiazione particellare ed elettromagnetica che ne alterano il normale ciclo biologico.

Attenzione dunque allo Space Weather (situazione meteorologica dello spazio), perché da questo dipendono una grande varietà di impatti sulla società umana: dai disturbi alle operazioni di lancio e ai sistemi spaziali, agli effetti sul controllo delle orbite delle stazioni spaziali, alle comunicazioni terra-terra e terra-spazio, fino a possibili effetti sul clima, come sanno gli esperti che prenderanno parte al Workshop internazionale SuperDARN, promosso a Venezia dal 21 al 25 maggio p.v. dall'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Palazzo Papadopoli, sede dell'Istituto per lo Studio della Dinamica delle Grandi Masse (ISDGM) del CNR.

SuperDarn, nome che evoca uno degli eroi preferiti dai bambini, è in realtà uno dei più recenti ed avanzati sistemi per lo studio degli effetti del plasma solare sulla magnetosfera e ionosfera terrestre: primo fra tutti il fenomeno delle Aurore Polari. Le aurore sono formazioni luminose che si osservano di tanto in tanto nel cielo, con colori e forme molto belli e variabili, a latitudini magnetiche fra 60 ed 70 gradi. Sono dovute all'emissione di luce da parte di atomi e molecole della ionosfera eccitati per urto da elettroni e protoni. Esse si osservano ad alta latitudine, vicino ai poli, perché tali regioni sono magneticamente connesse con zone dello spazio circumterrestre da cui i protoni e, soprattutto, gli elettroni possono precipitare molto facilmente scorrendo lungo le linee di forza del campo geomagnetico.

Le misure vengono effettuate con una rete di 15 Radar HF (8-20MHz) posizionati nelle regioni artiche e antartiche, i siti privilegiati per le osservazioni da Terra dei fenomeni che hanno origine dall'interazione fra il vento solare e la magnetosfera: l'incrocio dei dati provenienti dai singoli

radar permette di costruire istante per istante la mappa della circolazione del gas ionizzato della ionosfera intorno ai poli magnetici fra 100 e 400 km di altezza.

L'Italia partecipa al Progetto Internazionale SuperDARN (che sta per Super Dual Auroral Radar Network) con un ruolo di primo piano, avendo preso parte all'installazione alla fine del 1999 di uno dei radar della catena nell'isola francese di Kerguelen, nell'Oceano Indiano, in collaborazione con l'LPCE, Laboratoire de Physique et Chimie de l'Environnement, di Orléans, Francia. Responsabile del progetto per l'Italia è il dott. Ermanno Amata dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario del Consiglio Nazionale delle Ricerche di cui è direttore Maurizio Candidi.

Il Workshop di Venezia permetterà di fare il punto sullo stato dell'arte del Progetto e informerà sui progressi compiuti nei settori delle operazioni radar, sia a livello di hardware che di software, nonché sulla fisica dei plasmi, e su tutti quei fenomeni legati alle Relazioni Sole-Terra ("Solar Terrestrial Physics"), settore nel quale l'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario del CNR è particolarmente attivo.

 

Roma, 20 maggio 2001

Per ulteriori informazioni:

Dott. Ermanno Amata (06-4993 4378, 03471176145, e-mail: amata@ifsi.rm.cnr.it)



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