Comunicato stampa

REPORT CNR 2001

27/11/2001

Il Report CNR 2001 illustra i risultati raggiunti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nell'anno 2000 e rappresenta un criterio obiettivo per valutare la competitività dell'Ente e impostare la programmazione per gli anni successivi.

Il Report CNR 2001 conferma la capacità del Consiglio Nazionale delle Ricerche di reggere il confronto con le analoghe organizzazioni europee, nonostante le esigue risorse finanziarie che l'Italia destina complessivamente a Ricerca&Sviluppo, pari all'1,04% del Pil, contro il 2,38 della Germania, il 2,18% della Francia e l'1,83% della Gran Bretagna. Nel confronto internazionale solo Spagna, Grecia e Portogallo vengono dopo di noi.

Il bilancio complessivo dell'ente ammonta a 1.482 miliardi, di cui 1.054 provenienti dal Governo, 367 dal mercato (privato e pubblico) e 61 da altre entrate.

Quanto alle risorse umane il Consiglio Nazionale delle Ricerche può contare su 7.377 unità, contro le 8.891 del Csic spagnolo, le 25.032 del Cnrs francese e le 11.218 del Max Planck tedesco.

Colpisce, in questo contesto, il dato sul numero di pubblicazioni per ricercatore censite a livello internazionale, visto che il Cnr con 1,79 è allo stesso livello del Csic (1,83) e precede il Cnrs (1,43), superati tutti comunque dal Max Planck (2,2).

Così come merita di essere sottolineato l'aumento dell'impact factor - vale a dire l'indice che misura la frequenza con cui l'articolo di una data rivista viene citato in un determinato biennio - in tutte le discipline scientifiche considerate (Scienze di base, Scienze della vita, Scienze della terra e dell'ambiente, Scienze tecnologiche e Scienze sociali ed umanistiche). Va considerato che l'impact factor rappresenta uno dei principali parametri di valutazione della qualità e della produttività dei singoli ricercatori, e per ciò stesso anche dell'ente da cui dipende.

Molto interessanti anche le statistiche sui brevetti: il Cnr, infatti, è l'ente pubblico italiano che ne ha registrati il maggior numero nel periodo 1982-2001: ben 97, pari al 55,4%, contro i 42 dell'Enea (24%), i 9 delle università (5,1% ) e i 7 dell'Istituto Nazionale per la Cura dei Tumori.

Da segnalare ancora la suddivisione della spesa per obiettivi: al primo posto troviamo la Protezione della salute umana (20,5%), seguita dalla Produzione e tecnologia industriale (15,03%), dal Controllo e tutela dell'ambiente (11,84%%), dalla Produzione e tecnologia agricola (8,12%) e dalla Esplorazione dello spazio (6,13%).

Per valutare in maniera quanto più possibile oggettiva il lavoro svolto dai ricercatori del Cnr, agli inizi del 2000 è stato costituito un Comitato incaricato della valutazione dei risultati scientifici dell'attività complessiva dell'ente, composto da 7 componenti in maggioranza stranieri provenienti da agenzie di ricerca e dal settore scientifico, il quale ha ritenuto che il Cnr vada considerato "una fonte di contributo molto importante allo sviluppo economico e culturale dell'Italia" e che "stia assolvendo a tale compito in maniera assolutamente comparabile con quello di organizzazioni analoghe, a livello internazionale".

"E' quasi un miracolo - afferma il Presidente del Cnr Lucio Bianco - che i nostri ricercatori riescano a ottenere simili risultati nelle condizioni in cui sono costretti a operare, con evidenti problemi persino nell'aggiornamento della strumentazione scientifica. E' chiaro tuttavia che, in mancanza di una adeguata politica di incentivazione del settore della ricerca, non potremo garantire sempre simili performance. In questi anni ci siamo impegnati per mettere il Cnr in condizione di competere adeguatamente a livello internazionale, di aumentare l'attivazione di spin-off di ricerca, di ridurre i finanziamenti a pioggia e di incrementare sempre più la quota di risorse complementari a quelle messe a disposizione dal Governo. Ma tutto questo non basta. E' necessario uno sforzo pubblico per assicurare risorse umane e finanziarie aggiuntive, pena il decadimento della ricerca di base ad alto rischio, che non può essere affidata al mercato".

 

 

Roma, 27 novembre 2001



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