Comunicato stampa

ALLA RISCOPERTA DEGLI OGM

14/02/2002

Un convegno promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - al quale hanno partecipato anche Ingo Potrykus, padre del

golden rice, e Channapatna Prakash, grande esperto di biotecnologie agricole - ha fatto il punto sull' ingegneria genetica, un tema molto discusso che coinvolge 5 milioni e mezzo di agricoltori e 50 milioni di ettari coltivati .

Gli esperti denunciano: l'informazione è ancora troppo scarsa e domina l'emotività

Più di 50 milioni di ettari coltivati nel 2001 con piante geneticamente modificate, il 19% in più rispetto all'anno precedente, e 5 milioni e mezzo di agricoltori coinvolti in questo settore rispetto ai 3 milioni e mezzo del 2000. Alla straordinaria diffusione dell'ingegneria genetica in campo agroalimentare fa tuttavia da contraltare la convinzione, altrettanto diffusa, della estrema pericolosità di questo tipo di produzione.

Per ristabilire un po' di verità su un argomento così importante per la crescita dei Paesi in via di sviluppo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha promosso oggi un convegno dedicato a questo argomento - OGM: Le Biotecnologie alla prova dei fatti - al quale hanno partecipato due fra i più noti esperti del mondo: Ingo Potrykus, padre del golden rice, e Channapatna Prakash, grande conoscitore di biotecnologie agricole.

Secondo Roberto Defez - ricercatore dell'Istituto di Genetica e Biofisica "A. Buzzati Traverso" del CNR di Napoli e promotore di questa iniziativa - quella sugli OGM è una vera e propria campagna di disinformazione: "La Commissione Europea ha recentemente reso noti i risultati di uno studio durato 15 anni, che ha impegnato centinaia di ricercatori pubblici con una spesa complessiva di 70 milioni di euro, secondo il quale le piante geneticamente modificate non comportano alcun rischio né per la salute umana né per l'ambiente. Anzi, tenendo conto della tecnologia più precisa e dei maggiori controlli, si può dire che queste colture sono addirittura più sicure".

Se le cose stanno davvero in questi termini, resta da spiegare il perché di tanta paura nei confronti degli OGM. "Nella pubblica opinione - spiega Defez - prevale spesso il lato emotivo su quello razionale. Ma una maggiore informazione può senz'altro favorire lo sviluppo di una tecnica che, come riconosce anche l'ultimo rapporto dell'Agenzia per lo Sviluppo delle Nazioni Unite, rappresenta probabilmente l'unico strumento per incrementare la produzione agricola nelle aree ecologicamente marginali del pianeta".

Va ricordato infine che gli Stati Uniti hanno aumentato nel 2002 il finanziamento per la ricerca scientifica del 13,5% rispetto all'anno precedente. In particolare l'NIH (National Institute of Health) arriverà a raddoppiare il suo budget in 6 anni (1998-2003), parte del quale sarà destinato allo sviluppo degli OGM. In Italia invece il progetto Biotecnologie del CNR, diretto da Antonio De Flora, non potrà essere portato a termine.

Roma, 14 febbraio 2002



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