12/10/2000
COMUNICATO N 48/2000
ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA LA CONTROVERSIA CNR/CELTECH
Roma, 12 ottobre - L'ing. Calogero Serporta, direttore del Centro di Ricerche sui Sistemi Elettrici di Potenza (CERISEP) di Palermo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha presentato una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Palermo in merito alla presentazione ed al lancio commerciale da parte delle società CELTECH e SMARTEL del software "Recovery" per telefoni cellulari GSM.
Il Centro CNR, che annovera, tra i propri compiti, attività di ricerca nel campo della macchine elettriche, del controllo e della diagnostica degli azionamenti elettrici, dell'elettronica di potenza e della compatibilità elettromagnetica degli azionamenti elettrici e di singoli dispositivi elettrici ed elettronici, è stato pubblicamente coinvolto suo malgrado a supportare scientificamente l'efficacia di un prodotto software, da poco immesso sul mercato con la denominazione di "Recovery", che avrebbe la capacità di abbattere fino al 90% i campi elettromagnetici emessi dai GSM, e sul quale l'Autorità Antitrust ha in corso un'istruttoria per valutare la correttezza del messaggio pubblicitario.
In realtà, il CERISEP aveva testato, peraltro con risultati poco rilevanti, un software prodotto da altra impresa e poi ceduto alla CELTECH, che lo ha depositato con il nome di RECOVERY e lo pubblicizza con il sostegno di relazioni di prova riscontrate non conformi a quelle a suo tempo emesse dal CERISEP stesso.
A seguito delle notizie uscite sui mezzi d'informazione dal 15 settembre u.s. in poi, relative alla commercializzazione del prodotto "Recovery", secondo cui l'efficacia del software sarebbe stata verificata dal CERISEP del CNR, e alla susseguente smentita categorica del Responsabile del Centro stesso, il CERISEP non solo ribadisce la propria estraneità circa la validazione scientifica tuttora attribuitagli dalla CELTECH e dalla SMARTEL nella pubblicità sulla carta stampata ed on line, ma ha ritenuto doveroso, anche a tutela del buon nome dell'Ente, di denunciare i fatti all'Autorità Giudiziaria.
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