Press release

Conferenza dei Direttori degli Istituti del CNR

09/10/2003

A proposito del nuovo "Istituto Italiano per la Tecnologia", il Comitato esecutivo della Conferenza dei Direttori degli Istituti del CNR, ha emesso il seguente comunicato:

"Il sistema italiano della ricerca non ha bisogno dell’invenzione estemporanea di nuovi centri e istituti, con progetti e finanziamenti assolutamente inadeguati alle ambizioni dichiarate ed alla missione ad essi velleitariamente assegnata.

L’unica via seria da seguire da chi crede che il futuro del paese sia in buona parte dipendente dalla sua capacità di ricerca e alta formazione, è quella di concentrare le risorse disponibili nel potenziamento e riorganizzazione della rete scientifica esistente.

Questa, nonostante la disattenzione protratta di cui è stata di fatto oggetto da molto tempo, come documentano tutti gli indicatori, in molti campi ha conquistato posizioni di tutto rispetto, spesso competitive e talora di avanguardia nel panorama internazionale della conoscenza e della tecnologia. A questo processo gli istituti e le iniziative del CNR hanno dato e danno un contributo fondamentale.

Il mantenimento e consolidamento di queste posizioni, per quanto riguarda la rete degli istituti del CNR. è oggi affidato pressoché esclusivamente alla loro capacità di autofinanziamento sul mercato nazionale e internazionale, con quote che ormai mediamente superano il 70% delle risorse complessivamente disponibili agli Istituti per progetti di ricerca, al di là dei costi fissi "a uomo fermo".

La rete degli istituti del CNR, tormentata tra l’altro dal susseguirsi delle iniziative di riforma, ha oggi disperatamente bisogno di due cose:

    • attenzione riflessiva, non occasionale ma strategicamente propositiva, sull’assetto ottimale e la flessibilità gestionale che la rete stessa deve avere per consentirne la operatività efficace ed efficiente nei settori identificati come strategici,

    • risorse sufficienti a consentire che la ricerca su commessa non ne prosciughi totalmente la capacità innovativa autonoma, che deve essere in grado di affrontare tematiche nuove o comunque non ancora consolidate, e di coprire l’ambito delle scienze umane e sociali, data la rilevanza che questo rappresenta nel nostro paese

Per la prima parte si deve dare atto dell’impegno profuso dal Commissario prof.De Maio e dai subcommissari, in un clima di piena collaborazione con i direttori degli istituti; per la seconda l’invenzione di questo sedicente Istituto ha il pregio di dimostrare che, anche in questo difficile momento, i soldi si possono trovare. Gli importi previsti per questa iniziativa, tra l’altro, se immessi interamente nella rete scientifica del CNR costituirebbero un incremento del 25% delle risorse disponibili per progetti di ricerca, con un prevedibile effetto moltiplicatore almeno del doppio, come documentato dalla esperienza.

I Direttori degli Istituti non possono tra l’altro non rilevare la contraddizione dell’iniziativa: appena pochi mesi dopo l’avvio, per iniziativa del Ministro competente, di un impegnativo processo di riassetto della rete scientifica nazionale, e dell’affidamento di tale responsabilità, per quanto riguarda il CNR, ad un Commissario designato dal Governo, parte una iniziativa del tutto estemporanea, velleitaria e scollegata rispetto al processo in corso, apparentemente nemmeno concertata con il Ministro competente.

L’appello che l’esecutivo rivolge a tutte le istanze competenti è quello di fermare subito questo progetto, che oltre a tutto viene letto dai nostri colleghi stranieri come un nuovo segnale di superficialità e velleitarismo nella politica scientifica del paese."

Luigi Donato, Roberto Passino, Gianluigi Casalone, Cristiano Castelfranchi, Antonio D’Atena, Tulllio Gregory, Franco Jovane, Piero Manetti, Giampiero Maracchi, Gennaro Russo, Settimo Termini, Glauco Tocchini-Valentini.

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