Press release

I coralli testimoni dei cambiamenti climatici

23/06/2006

Il corallo solitario Desmophyllum dianthus, che vive nelle profondità di tutti i mari del mondo, porta con sé informazioni registrate fedelmente nel suo scheletro calcareo che ci permetteranno di decifrare l’evoluzione climatica degli oceani. “Dai dati elaborati nel corso delle varie campagne oceanografiche a bordo della nave Urania” spiega Marco Taviani, ricercatore dell’Istituto di Scienze Marine (Ismar) del Cnr di Bologna “abbiamo rilevato che questi coralli secernono uno scheletro calcareo in aragonite le cui bande registrano fedelmente le caratteristiche delle acque circostanti. Attraverso la composizione geochimica di queste bande è possibile ricostruire così la temperatura, la salinità ed altri aspetti degli oceani passati e dunque comprendere meglio l’evoluzione degli oceani, direttamente legata alle variazioni paleoclimatiche globali. La particolarità della nostra scoperta è che abbiamo individuato che il fosforo intrappolato nello scheletro minerale in questa diffusissima specie di corallo di profondità è un perfetto indicatore della fertilità delle acque marine, cioè in sintesi la ricchezza o meno di nutrienti nell’acqua del mare. Questo è un parametro molto critico nell’opera di ricostruzione delle vicissitudini climatiche passate”. Fino ad oggi, infatti, non era stato individuato nessun descrittore direttamente proporzionale alla fertilità dell’oceano che veniva invece dedotta in maniera indiretta e approssimativa. L’articolo viene pubblicato oggi su Science e rappresenta il risultato del lavoro di equipe di un team internazionale che comprende oltre che Taviani, Paolo Montagna dell’Icram ed altri ricercatori dell’università di Padova, Barcellona e Canberra.

Per informazioni:
Marco Taviani
Istituto di Scienze Marine del Cnr di Bologna
marco.taviani@bo.ismar.cnr.it

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