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Nuovo impulso in Sicilia per formazione, ricerca e business development

21/07/2020

Da sinistra: Corrado Tamburino, Massimo Inguscio, Francesco Priolo, Alessandro Padova e Pierfrancesco Veroux
Da sinistra: Corrado Tamburino, Massimo Inguscio, Francesco Priolo, Alessandro Padova e Pierfrancesco Veroux

Realizzare in Sicilia un hub per la ricerca e la salute di forte impulso socio-economico per tutto il Mezzogiorno: questa la mission di Ri.MED, eccellenza in ambito scientifico istituita a Palermo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e che attualmente ha all’attivo oltre 25 brevetti e circa cinquanta accordi scientifici. Da oggi, fra questi, ne è attivo uno anche con l’Università di Catania.

Con l’accordo siglato nei locali del Palazzo centrale dal rettore dell’Ateneo catanese Francesco Priolo e dal direttore generale della Fondazione Alessandro Padova si aprono nuove opportunità di sviluppo e scambio di programmi di ricerca negli ambiti scientifici di interesse comune: bio-ingegneria, virologia, ricerca di terapie di precisione, imaging, neuroscienze e medicina rigenerativa. Il responsabile scientifico dell’accordo, che avrà durata triennale, è il prof. Pierfrancesco Veroux, delegato del rettore alla Sanità e all’Innovazione in ambito medico. Alla firma era presente anche il presidente del Cnr Massimo Inguscio: il Consiglio Nazionale delle Ricerche, infatti, è partner della Fondazione.

"Accanto all’impegno per la realizzazione del Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica, abbiamo da sempre puntato su programmi di ricerca collaborativi, formazione e divulgazione scientifica" spiega Padova. “L’accordo con l’Università di Catania è una straordinaria occasione per accrescere la competitività della Sicilia in ambito scientifico e creare quindi nuove opportunità per molti giovani siciliani che intendono dedicarsi alla ricerca”.

“Siamo particolarmente felici di dar vita a questa "alleanza" con la Fondazione Ri.MED", sottolinea il rettore Priolo, "che ci permetterà di potenziare la ricerca e l’innovazione in campo biomedico e biotecnologico e di valorizzare la massa critica di competenze e risorse del nostro ateneo. Pierfrancesco Veroux e Corrado Tamburino, studiosi nei settori della chirurgia vascolare e della cardiologia, saranno i primi a riempire di contenuti operativi l’accordo quadro che offre però opportunità a tutti i ricercatori dell’Università di Catania e rappresenta una scommessa sulle potenzialità delle giovani generazioni”.

L’accordo, finalizzato allo sviluppo di dispositivi biomedicali e soluzioni terapeutiche e diagnostiche, prevede anche la condivisione di dotazioni strutturali e tecnologiche e la collaborazione su attività di business development: dalle strategie brevettuali alle azioni di internazionalizzazione, incluso il coinvolgimento di spin-off dell’Università di Catania, con l’obiettivo di accelerare la fase di sviluppo preclinico, licenziare i prodotti ed attrarre investimenti sull’isola. Integrare le competenze complementari dei due enti significherà inoltre aumentare le possibilità di accesso al finanziamento delle linee di ricerca congiunte, partecipando ai più importanti bandi nazionali e internazionali, promuovendo la creazione di dottorati e borse di ricerca per permettere ai ricercatori di crescere professionalmente nella loro terra, confrontandosi tuttavia con realtà internazionali.

Il Cnr, partner della Fondazione era rappresentato dal presidente Massimo Inguscio: “Il Cnr è tra i promotori istituzionali della Fondazione Ri.MED, ed è perciò ben lieto di presenziare a questo accordo dato che tra i suoi obiettivi c’è quello di tradurre idee e progetti di ricerca in brevetti e dispositivi e terapie utili alla salute dei pazienti”, ha spiegato.

Alla firma erano, inoltre, presenti il prof. Veroux e il prof. Corrado Tamburino, direttore dell’Uoc di Chirurgia Vascolare e Trapianti del Policlinico di Catania: “Implementazione e salvaguardia della proprietà intellettuale (con la concessione di appositi brevetti), oltre alla creazione dei presupposti per progetti che possano portare alla rapida realizzazione di dispositivi biomedicali sono i principali obiettivi di questo accordo", ha affermato Veroux. "Si tratta di una opportunità molto importante non solo per i ricercatori dell’Ateneo ma anche per le ricadute che questa collaborazione può avere sul territorio e sul sistema sanitario locale e nazionale. Ri.MED, infatti, rappresenta un centro di assoluta eccellenza impegnato in progetti innovativi e ad elevato contenuto tecnologico”. 

Per informazioni:
Donata Sandri
Fondazione Ri.MED
dsandri@fondazionerimed.com