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Cnr-Ibf e Icgeb insieme nel progetto 'Farmacovid'

28/04/2020

Banner progetto FARMACOVID
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Il mondo vuole ripartire e vincere la battaglia contro il Covid-19, ma ancora non si hanno risposte certe sull’efficacia di una cura. A che punto è lo sviluppo di un vaccino? Come rispondono i pazienti alle terapie tentate negli ospedali?

In una corsa contro il tempo, i ricercatori dell'Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Milano Eloise Mastrangelo e Mario Milani sono impegnati nella ricerca di un farmaco efficace assieme ai colleghi del laboratorio di virologia molecolare, guidato da Alessandro Marcello, del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) di Trieste -istituzione di ricerca internazionale di altissimo livello che conta 66 Stati membri, impegnati nella ricerca innovativa volta a promuovere lo sviluppo sostenibile.

Il progetto 'Farmacovid' nasce dalla consolidata esperienza del Cnr-Ibf nello studio della struttura e dei meccanismi alla base dei sistemi biologici. Nella sede di Milano dell'Istituto, infatti, già dal 2005 l’Unità di biologia strutturale studia la caratterizzazione e l'inibizione del meccanismo replicativo dei virus a RNA attraverso studi strutturali e funzionali delle proteine coinvolte nella replicazione virale. In particolare, le attività di ricerca comprendono le prime fasi dello sviluppo di farmaci antivirali, studiandone struttura e azione a livello atomico e molecolare: questo tipo di competenze è essenziale per "bersagliare" obiettivi mirati come le strutture proteiche dei virus, e trovare farmaci secondo un criterio razionale.

Il laboratorio di virologia molecolare dell'Icgeb di Trieste, invece, è esperto nello studio dei meccanismi dell’infezione e nello sviluppo di metodi di rilevazione dei virus: tra i risultati scientifici più importanti, il sequenziamento del genoma virale isolato tra i primi malati italiani di Covid-19 e la sua caratterizzazione. Esperienza e tecniche di ultima generazione sono punti di forza per lo studio di potenziali antivirali su cellule umane. 

Nell’immediato, la ricerca prevede di riproporre alcuni farmaci già in uso sull’uomo o dotati di proprietà farmacologiche note: in particolare, il Cnr-Ibf ha selezionato un insieme di composti candidati sulla base di metodi computazionali di screening virtuale, applicati direttamente su bersagli proteici di SARS-CoV-2. Di questi candidati, i ricercatori Icgeb stanno studiando l’attività antivirale direttamente su cellule umane infettate da COVID-19. Infine, una ulteriore selezione di candidati antivirali verrà caratterizzata prima dei test sui pazienti.

Inoltre, i ricercatori intendono estendere la ricerca ad eventuali mutazioni del Coronavirus: per questo le ricerche comprenderanno anche l’analisi di regioni variabili del genoma di SARS-CoV-2, la produzione di varianti proteiche virali e il loro studio approfondito. Tale approccio permetterà nel lungo termine la progettazione razionale di nuovi antivirali, dimostrando come la ricerca possa aiutare ad affrontare le emergenze in maniera sostenibile.

Per informazioni:
Federica Cossu
Istituto di biofisica - sede di Milano
federica.cossu@cnr.it

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