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Il progetto 'Acquacoltura pugliese 4.0' per lo sviluppo di infrastrutture idonee e la riduzione degli impatti ambientali

26/11/2019

L’acquacoltura, in Italia, vanta la presenza di imprese leader nel settore, producendo annualmente in complesso circa 141mila tonnellate di prodotti ittici in acque dolci e marine per un valore di circa 393 milioni di euro, con circa 6.899 addetti direttamente coinvolti (dati MiPAAF - PSA, 2014). Per il settore si prevede una tendenza positiva di crescita fino al 2025, pari al 37% rispetto al dato di riferimento, ossia quello del 2013.

L’individuazione di nuove aree destinate alle attività di acquacoltura, unitamente alla rivisitazione del quadro amministrativo e concessorio, contribuiranno a rilanciare la competitività delle produzioni regionali, e dunque italiane, rispetto a quelle estere a basso costo e altamente differenziate. A questo fine la Giunta regionale pugliese ha approvato il progetto 'Acquacultura 4.0' (Progetto per lo sviluppo di siti e infrastrutture legati all’acquacoltura pugliese e per la riduzione degli impatti ambientali degli interventi, redatto congiuntamente da Regione Puglia in collaborazione con numerosi soggetti, tra i quali anche il Consiglio nazionale delle ricerche con l'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Irbim) e l'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa), insieme a Università degli Studi di Bari, Università del Salento, Università di Foggia, Politecnico di Bari,  ARPA Puglia e Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata.

Il Cnr, in particolare, contribuisce per la parte dedicata alla molluschicoltura: il Cnr-Irbim di Lesina (FG), rappresentato dalla ricercatrice Antonietta Specchiulli, sarà coinvolto principalmente nell’identificazione delle aree marino-costiere più idonee da destinarsi a questa attività; verranno considerati: i parametri oceanografici e trofici delle acque, i parametri produttivi del comparto, il potenziale sviluppo delle infrastrutture e dei servizi, oltre che gli aspetti economici, gestionali e sanitari del settore e la sostenibilità ambientale nella Regione Puglia. Il Cnr-Irsa di Taranto, invece, rappresentato dal ricercatore Giovanni Fanelli, si occuperà soprattutto dello sviluppo di piani d’azione per i molluschi volti alla protezione, al ripristino e alla gestione, compreso il sostegno ai produttori di molluschi, con particolare riferimento ai fattori di impatto antropici (chimico e biologico) e meteo climatici che influenzano le produzioni e alla individuazione di strategie per lo sviluppo sostenibile del settore nella Regione Puglia.

Per informazioni:
Antonietta Specchiulli
Cnr-Irbim
antonietta.specchiulli@cnr.it
Giovanni Fanelli, Cnr-Irsa, sede di Taranto, email: giovanni.fanelli@irsa.cnr.it

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