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Ecologia e biodiversità: l'Ise per la gestione sostenibile delle risorse ambientali

30/06/2016

Nella giornata di martedì 31 maggio si è tenuta a Verbania Pallanza la conferenza dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi dal titolo 'Ecologia e biodiversità: l'Ise per la gestione sostenibile delle risorse ambientali'.

La conferenza aveva come scopo quello di riassumere i diversi aspetti delle ricerche ecologiche che l’Istituto conduce, con un approccio squisitamente ecosistemico. Tale olistico, interdisciplinare approccio è a fondamento delle conoscenze sulla struttura e il funzionamento degli ecosistemi, siano essi terrestri o acquatici; è fertile terreno per lo sviluppo della ricerca scientifica di frontiera; è alla base della gestione sostenibile delle risorse ambientali; consente lo sviluppo di tecnologie avanzate per la salvaguardia e il recupero dell’ambiente.

Il titolo della conferenza richiama la mission dell’Istituto, in un anno di particolare importanza per lo sviluppo del pensiero scientifico: in tutto il mondo, si celebrano i 150 anni dalla nascita del termine 'ecologia', coniato da Ernst Haeckel nel 1866. Con questo grande scienziato, Pallanza ha un legame profondo: alla sua scuola di pensiero si formò Rina Monti, prima limnologa italiana, e prima donna del Regno d’Italia chiamata a ricoprire l’Incarico di professore universitario. Lo stesso concetto moderno di nicchia ecologica, l’unità funzionale che è alla base dell’ecologia quantitativa, è in qualche modo collegato con Pallanza: uno dei primi numeri delle 'Memorie dell’Istituto Italiano di Idrobiologia', la rivista, oggi denominata “Journal of Limnology”, che l’Istituto pubblica dal lontano 1948, ospita l’articolo nel quale questo concetto è stato presentato per la prima volta (G.E. Hutchinson, 1959. Mem. Ist. Ital. Idrobiol., 11: 9-22).

Dalle presentazioni dei diversi relatori è emerso come ricerche ecologiche e paleoecologiche si intreccino e vadano di pari passo con lo studio della biodiversità e della sua evoluzione nel tempo, arricchendosi a vicenda attraverso lo sviluppo di metodologie d’indagine all’avanguardia, nelle quali un posto speciale trova l’approccio molecolare, diffuso in ambiti diversi, nel terrestre come pure nell’acquatico, in natura come in ambiente semi-naturale e di laboratorio. Le ricerche che oggi l’Ise porta avanti spaziano dall’osservazione della terra, ad esempio, attraverso l’impiego del telerilevamento da satellite per il monitoraggio di fioriture cianobatteriche e di Laser Scanner terrestri per quantificare i danni alle foreste prodotti da insetti nocivi, allo studio della natura e degli effetti di inquinanti emergenti (ad es. antibiotici e antibiotico-resistenze), non trascurando il valore della variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi, e l’impatto dei cambiamenti globali su struttura e funzionamento di ecosistemi acquatici e terrestri, dei sistemi forestali e dei suoli, con un occhio particolare alle aree remote del globo, sulle quali l’Ise indaga da lungo tempo.

Viviamo una fase, da taluni designata Antropocene, nella quale l’impatto diretto e indiretto delle attività dell’uomo e le sue ricadute sull’ambiente sono su livelli mai occorsi finora. L’approccio ecosistemico che l’Ise identifica e persegue è, oggi più che mai, di grande rilevanza anche in questo contesto.

Tra gli argomenti trattati, un posto importante hanno avuto le attività che l’Ise svolge nel settore delle bioenergie ed in quello degli alimenti funzionali e nutraceutici con riferimento a progetti di alta rilevanza, europei, regionali e interdipartimentali, relativi alla produzione di energia da fonti alternative ed allo sviluppo di ricerche su cibo e salute.

La conferenza è servita a far emergere appieno le diverse potenzialità dell’Ise per lo sviluppo della ricerca ecologica e delle metodologie d’indagine necessari alla gestione sostenibile delle risorse ambientali, la continuazione delle ricerche su bioenergie, biodiversità e quanto possa contribuire alla soluzione delle numerose sfide che il futuro del nostro Pianeta ci impone di affrontare.

Firmato Il direttore, Dott.ssa Marina M. Manca

Per informazioni:
Marina M. Manca
Cnr - Istituto per lo studio degli ecosistemi
segreteria@ise.cnr.it
0323 518300

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