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L'Ibam Cnr avvierà modello sperimentale di valorizzazione per l'anfiteatro romano di Catania

04/05/2016

Sigla dell'accordo preliminare. In foto C. Vermiglio (assessore beni culturali regione Sicilia) - D. Malfitana (direttore Ibam Cnr)
Sigla dell'accordo preliminare. In foto C. Vermiglio (assessore beni culturali regione Sicilia) - D. Malfitana (direttore Ibam Cnr)

Il 25 aprile scorso, con un intervento sul quotidiano La Sicilia, il direttore dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam Cnr), Daniele Malfitana, ha lanciato la proposta di affidare, in via sperimentale e per soli tre mesi, ai giovani specialisti dell’Istituto catanese la gestione e la fruizione dell’anfiteatro romano di Catania a seguito della chiusura e del pessimo stato in cui versava il bene. In soli quattro giorni la Regione Sicilia ha risposto "si" alla proposta avanzata dall'Ibam. L’assessore regionale ai beni culturali, Carlo Vermiglio, insieme al direttore dell’Ibam, Daniele Malfitana, hanno siglato, in data 29 aprile 2016, l’accordo preliminare per la sperimentazione di un modello gestionale temporaneo per la conoscenza, la valorizzazione, la fruizione dell’anfiteatro romano di Catania. Presenti all’incontro anche il Soprintendente per i beni culturali di Messina, Rocco Scimone, il Capo della segreteria tecnica dell’assessore, Nunziello Anastasi, il direttore generale del Dipartimento beni culturali, Gaetano Pennino e il direttore del Museo regionale di Catania, Orazio Micali.
"Ringrazio l’assessore Carlo Vermiglio e il direttore del Museo Orazio Micali per la sensibilità mostrata e per l’interesse a mettere su una strategia complessiva che possa garantire, che è quel che a tutti noi specialisti del settore interessa, una più completa e innovativa fruizione del nostro patrimonio archeologico e monumentale. L'attività di ricerca da noi svolta in questi anni sul patrimonio archeologico della città di Catania pianificato in forte sinergia con le strutture deputate alla tutela (Soprintendenza e Parco), con il comune di Catania (l’esperienza del Catania Living Lab di cultura e tecnologia di via Manzoni nato proprio per volontà e disponibilità del Sindaco Bianco) ci convincono sempre più che solo con il gioco di squadra tra istituzioni è possibile raggiungere obiettivi comuni abbattendo, di molto, i tempi e, allo stesso tempo, pianificando l’investimento sulle giovani generazioni di specialisti cui spetta oggi il compito di raccontare la storia, passata, presente e futura delle nostre città", afferma Malfitana.
I giovani specialisti (archeologi, informatici, esperti di comunicazione) dell'Ibam che gestiscono il laboratorio del Catania Living Lab hanno già stilato un primo elenco di attività che nelle prossime settimane metteranno a sistema programmando un fitto calendario di iniziative ed eventi per far conoscere, promuovere e valorizzare in maniera innovativa uno dei monumenti più importanti della città di Catania. Potenziare e aggiornare il percorso di visita individuale; pianificare visite guidate dal 'virtuale al reale' con registrazioni on-line degli utenti, eventi a cadenza periodica direttamente all’interno del monumento, cercando di utilizzare le più innovative tecnologie 'immersive' di cui l'Ibam dispone.
"Il nostro modello", dichiara il team del Catania Living Lab, "consentirà un viaggio nel tempo, un ingresso 'ideale' in uno spazio 'invisibile' e in parte 'inaccessibile' al fine di garantire una completa e migliore conoscenza dell'edificio nelle sue caratteristiche tecniche e architettoniche".
Il direttore Malfitana è molto soddisfatto e ha affermato "è stato un giorno importante per un Istituto che fa ricerca specialistica ma che ha anche il compito di dialogare con il territorio e rendere alla portata di tutti quel che fa. La sinergia sperimentata in questi mesi con il comune di Catania, con il sindaco Enzo Bianco, in particolare, che ha voluto far nascere insieme a noi il Living Lab, è stata l'occasione per lanciare questa sfida, oggi colta dalla Regione e dall'assessore Vermiglio" e conclude "con la firma di questo accordo preliminare e con l’accordo analitico che verrà stilato nelle prossime settimane, si inaugura un processo di 'archeologia pubblica' e di 'archeologia partecipata' in Sicilia dove finalmente il sistema istituzionale e quello economico territoriale si organizzano insieme per stimolare lo sviluppo dell'offerta culturale e creativa. Ci si convince sempre più che dove c’è volontà politica le azioni e le proposte decollano agevolmente. Penso che questa azione aprirà una nuova fase di politica e gestione del patrimonio culturale siciliano e noi come Ibam siamo pronti a dare una mano e giocare il nostro ruolo".

 

Per informazioni:
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CNR - Istituto per i beni archeologici e monumentali
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comunicazione@ibam.cnr.it
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