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La Rete della biodiversità per la valorizzazione e sicurezza delle produzioni alimentari tipiche pugliesi

15/04/2016

Si chiama BioNET-PTP ed è la Rete della biodiversità per la valorizzazione e sicurezza delle produzioni alimentari tipiche pugliesi. Si tratta di una delle principali reti finanziate dal progetto 'Reti di Laboratori Pubblici di Ricerca', realizzato da Regione Puglia e ARTI, per potenziare la dotazione infrastrutturale dei laboratori e dei centri di ricerca pubblici pugliesi che possono essere considerati punti di riferimento per la diffusione dell’innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi settori hi-tech in Puglia. In Puglia il 90% della superficie complessiva di circa 2 milioni di ettari (cioè il 6,46% della superficie territoriale nazionale) è rappresentato da superficie agricola. 80mila sono le imprese agricole attive registrate che sviluppano oltre 2,3 miliardi di euro di produzione agricola vendibile. L’Italia esporta oltre 33 miliardi di euro di prodotti agroalimentari.
Tra gli obiettivi dell'evento promuovere l'inserimento della rete BioNet-PTP nell’attuale sistema di reti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica ed industriale, la partecipazione a progetti ed iniziative di cooperazione multidisciplinare, una programmata azione di promozione finalizzata al coinvolgimento di imprese territoriali, nazionali ed europee.
La rete BioNET-PTP, coordinata dall'Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche è stata presentata questa mattina a Bari nell'auditorium della Confindustria, nell’ambito di un workshop finalizzato ad illustrare le caratteristiche dell’infrastruttura alla presenza della comunità scientifica, degli imprenditori e altri rappresentanti ed esperti del settore agroalimentare. Tra i leader intervenuti e relatori Eva Milella, presidente dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’innovazione (ARTI Puglia), Antonio Logrieco, direttore dell’Ispa-Cnr, Milena Sinigaglia, presidente del Distretto agroalimentare Regionale D.A.Re, Margherita Mastromauro, presidente Sezione Agroalimentare Confindustria Bari, Luigi Ricciardi, professore di genetica agraria, in rappresentanza del rettore Università di Bari professor Antonio Felice Uricchio.
"La rete sulla biodiversità copre quella che è ormai diventata un'esigenza specialmente per una regione come la Puglia" afferma Francesco Loreto, direttore del Disba, Dipartimento scienze bio-agroalimentari del Cnr,   "dove l'agricoltura costituisce un settore vitale e di grande importanza economica. L'esigenza è tracciare e certificare il prodotto che arriva sul mercato, garantendone la qualità lungo tutta la filiera di produzione, a partire dalla risorsa genetica.  Il Cnr sta mettendo in rete le vastissime collezioni di risorse genetiche che proprio in Puglia sono conservate in strutture (gene banks) di rilievo internazionale sia nel settore delle piante sia in quello dei microrganismi. BIONET-PTP è un ideale veicolo per allargare ulteriormente e mettere a sistema le capacità di ricerca, innovazione e servizio con cui gli istituti di ricerca pubblici e privati possono contribuire alla caratterizzazione dei prodotti agricoli e al miglioramento o al mantenimento di standard qualitativi di altissimo livello nelle produzioni agroalimentari."
"La rete dei laboratori è uno dei sistemi pioneristici per mettere a sistema l’offerta di ricerca pubblica in Puglia. Da rilevare, però, che questa messa a sistema non si è tradotta in un censimento di competenze, ma in un’individuazione di servizi. Per cui da adesso il mercato composto da oltre 80.000 imprese agricole con oltre 2,3 miliardi di euro di produzione agricola vendibile, potrà conoscere meglio l’offerta messa a disposizione dalla ricerca pubblica in termini di servizio" spiega Antonio Logrieco, direttore dell’Ispa-Cnr. La rete BioNET-PTP, continua Logrieco va visto un "servizio inteso come ricerca che si occupa della raccolta sistematica, caratterizzazione, analisi, conservazione e valorizzazione della biodiversità microbica e vegetale, finalizzata all’innovazione tecnologica e relativo trasferimento al sistema agro-alimentare. L’obiettivo principale è quello di garantire qualità e sicurezza delle produzioni alimentari, attraverso le innovazioni di prodotto e di processo sviluppate grazie all’integrazione di più laboratori con competenze diverse (chimica, biologia molecolare e vegetale, bioinformatica, microbiologia, tecnologie alimentari)".
Le caratteristiche specifiche della rete di laboratori pubblici BioNET-PTP, focalizzata sulla tipicità delle produzioni agroalimentari e sulla biodiversità del portafoglio di prodotti, la rendono molto attrattiva per le imprese pugliesi sotto molteplici punti di vista. Considerato infatti che, da recenti indagini di mercato,  è  emerso che il 37.7% delle imprese di trasformazione agroalimentare ritiene la certificazione della tipicità sulle produzioni un elemento di sicuro valore aggiunto capace di generare surplus positivi sul prezzo allo scaffale e che il 25.1% dei consumatori finali già attenti alle informazioni sulla provenienza dei prodotti è  disposto a considerare come fattore positivo o altamente positivo la certificazione della provenienza e della tipicità pugliese di prodotti freschi quali carciofi, spinaci, asparagi e pomodori, le prospettive di mercato si dimostrano interessanti.
"Un progetto che può essere volano per l'economia pugliese", afferma Margherita Mastromauro, presidente sezione agroalimentare Confindustria Bari e imprenditrice,  "il 100% italiano deve essere garanzia di sicurezza, qualità tangibile, unicità e particolarità dei nostri prodotti.  Deve tradursi in un reale vantaggio competitivo per imprese e territorio".