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Xylella: lasciare la parola ai tecnici

11/12/2015

Chairman Forum (copyright arptra)
Chairman Forum (copyright arptra)

Si è tenuto a Bari il 27° Forum di medicina vegetale. Una giornata di incontro tra gli addetti ai lavori che è stata l’occasione di un confronto con gli operatori della comunicazione che, come in altri controversi casi - Ogm, Stamina, la ‘bufala’ vaccini-autismo… - è stata viziata da aspetti emotivi, complottismi e ‘bufale’

Proprio nel giorno in cui l’Unione Europea ha aperto la procedura di infrazione contro il nostro Paese per la vicenda Xylella (oltre che per la mancata registrazione dei migranti), sostanzialmente accusandoci di non aver adottato con sufficiente decisione le misure necessarie per contrastarne la diffusione, ieri a Bari si è tenuto il 27° Forum di medicina vegetale organizzato dall’Associazione regionale pugliese dei tecnici e dei ricercatori in agricoltura (Arptra) e in particolare da Vittorio Filì. Una giornata di confronto tra gli addetti ai lavori che si è conclusa con un panel allargato agli operatori della comunicazione, per valutare la correttezza delle informazioni diffuse su quest’epidemia.

Il giudizio al riguardo dei tecnici, rappresentati da Donato Boscia dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr e da Anna Percoco dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, è estremamente severo: una contestazione cui Lino Patruno, direttore del Master di giornalismo dell’Università barese, ha però prontamente risposto ricordando che i media hanno il dovere di rappresentare tutte le posizioni emerse nel dibattito pubblico, non solo quella della comunità scientifica. I rappresentanti della stampa specialistica, Antonio Boschetti direttore dell’Informatore agrario e Lorenzo Tosi di Terra e vita, hanno poi rimarcato come le loro testate abbiano sempre adeguatamente valorizzato la posizione dei ricercatori. “Il problema”, ha concluso Patruno, “è che dovete convincere i rappresentanti delle istituzioni ad agire in funzione delle evidenze emerse”.

L’esasperazione di chi studia la Xylella fastidiosa è comprensibile. Come in altri controversi casi opportunamente citati durante il dibattito moderato da Alfonso Germinario di Agroinforma Tv - Ogm, Stamina, la ‘bufala’ vaccini-autismo… - la comunicazione sull’agente patogeno che sta causando tante preoccupazioni all’olivicoltura pugliese e non, anziché assumere un carattere correttamente tecnico-scientifico, è stata viziata da aspetti emotivi e del tutto erronei, dalle eclatanti proteste di alcuni agricoltori fino alla tesi ‘complottista’ basata sull’anagramma Xylella-Allelyx (nome di un’azienda brasiliana legata alla multinazionale Monsanto e coinvolta, solo per questo, nell’affaire), ricordata dal giornalista Donato Sandroni. Per non dire di chi ha immotivatamente trasformato gli stessi ricercatori impegnati nello studio delle azioni di contrasto in ‘untori’, additandoli al pubblico ludibrio, assurdità di cui abbiamo già parlato sull’Almanacco della scienza.

L’ulivo non è un albero qualsiasi, è il centro di interessi economici rilevantissimi e un’icona ‘sacra’ del nostro immaginario. Il problema è che, nel momento in cui questa pianta si ammala - di un’affezione i cui primi sintomi, come è stato ricordato al convegno dell’Arptra, vengono rilevati già anni fa nell’indifferenza generale - bisognerebbe affidarsi agli esperti di settore, lasciare loro la parola. Invece le voci dei molti stakeholder coinvolti, viziate da parecchi bias (pregiudizi), inficiano inevitabilmente il continuativo interesse mediatico sul tema, circa 1.500 articoli nei primi 11 mesi del 2015 nella rassegna stampa del Cnr, trasformandolo spesso in una bolgia confusionaria.

Per informazioni:
Donato Boscia
CNR - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante
CNR
Via Amendola 122/D
70126 Bari, Italia
donato.boscia@ipsp.cnr.it
+390805443067

Ufficio stampa:
Marco Ferrazzoli
Ufficio Stampa CNR
marco.ferrazzoli@cnr.it
06/49933383

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