10/04/2015
Premiato da Legambiente il progetto 'Applicazione di tecniche di fitorimedio a basso costo in località Cimino Manganecchia a Taranto', a cura degli Istituti Cnr di ricerca sulle acque (Irsa) e di biologia agroambientale e forestale (Ibaf). La ricerca è stata riconosciuta come 'Buona Pratica Ambientale'
Il progetto Cnr, che riguarda la riqualificazione ambientale di un’area inquinata a Taranto, è stato premiato come ‘Buona Pratica Ambientale’ tra le 130 candidature partecipanti alla competizione rivolta a imprese che producono beni o erogano servizi (private, pubbliche, individuali, cooperative, consortili, organizzazioni non profit).
Promosso da Legambiente in partenariato con Confindustria, Camera di Commercio di Milano Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università Commerciale L. Bocconi il contributo di Fondazione Cariplo e il patrocinio di Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed EXPO 2015, il Premio 'Innovazione Amica dell’Ambiente 2015' verrà assegnato il prossimo 13 aprile nell’ambito di una cerimonia a Palazzo Giureconsulti di Milano.
La strategia di fitorimedio proposta dai ricercatori Irsa e Ibaf è stata finalizzata alla bonifica e/o messa in sicurezza di un’area in località ‘ex campo Cimino – Manganecchia’, a Taranto, in cui analisi dell’Arpa Puglia avevano evidenziato la presenza di PCB (policlorobifenili) e metalli pesanti. In particolare, è stato progettato e realizzato un impianto di pioppi con un clone di un particolare ibrido precedentemente sperimentato su PCB in serra per accelerarne la biodegradazione naturale, ed il contenimento -attraverso l’esteso apparato radicale dei pioppi- della contaminazione diffusa da metalli pesanti presente nell’area.
La sperimentazione si è svolta sulla base del ‘Protocollo di intesa per la salvaguardia delle risorse naturali ed il ripristino ambientale di aree degradate’ siglato nel novembre 2012 tra il Polo scientifico e tecnologico ‘Magna Grecia’, l’Arcidiocesi di Taranto, il Centro Educativo Murialdo di Taranto, ARPA e Distretto Produttivo Dipar.
A un anno dall’impianto, i risultati delle analisi chimiche dei campioni di terreno analizzati, sia dei contaminanti organici che dei metalli, confermano l’efficacia straordinaria di tale applicazione: l’azione sinergica delle piante e dei microrganismi naturalmente presenti nel terreno ha innescato in soli 14 mesi il processo di biorecupero dalla contaminazione e un generale miglioramento qualitativo delle porzioni dell’area di studio in cui sono cresciuti i pioppi.
L’intervento di recupero ambientale proseguirà nei prossimi anni, anche in considerazione dell’elevata persistenza intrinseca dei PCB (definiti notoriamente dalla Convenzione di Stoccolma POP, cioè composti organici persistenti), della presenza di una contaminazione multipla e del fatto che l’area di studio è costituita da terreno di riporto; tuttavia risultati ottenuti dopo il primo anno di sperimentazione sono stati estremamente incoraggianti.
L’area sperimentale oggetto di studio costituisce un ‘laboratorio a cielo aperto’ unico nel suo genere per il fitorimedio in situ di PCB e il contenimento di metalli pesanti, poiché permette di seguire nel tempo la degradazione e trasformazione dei contaminanti persistenti presenti (biodegradazione fitoassistita) e verificare la consistenza della fitoestrazione e l’efficacia del fitocontenimento dei metalli delle piante di pioppo.
Il progetto è stato realizzato grazie al supporto economico dell’impresa CISA S.p.A. di Massafra (Ta), che ha sostenuto economicamente la realizzazione delle attività sperimentali consentendo di saggiare e sviluppare l’innovazione tecnologica del fitorimedio bio-assistito nel recupero ambientale di un sito altamente degradato nel territorio ambientale Tarantino, da decenni violato a causa di ingenti contaminazioni imputabili alle attività industriali ad elevato impatto ambientale.
Attivamente coinvolti nelle fasi di attuazione della sperimentazione sono stati i volontari dell’associazione ‘Centro Educativo Murialdo’ (Fondazione CEM di Taranto, soggetto che ha in concessione il bene Cimino-Manganecchia, dismesso dalla Marina Militare di Taranto): proprio i volontari hanno reso possibile l’impianto occupandosi delle operazioni di pulizia dell’area contaminata attraverso l’eliminazione di rifiuti, aratura del terreno, ammendamento con compost, predisposizione del sistema di irrigazione, gestione fornitura idrica all’impianto, eccetera. Oltre al loro impegno, le operazioni hanno coinvolto personale esterno alla Fondazione CEM, socialmente svantaggiato (detenuti, profughi, disoccupati), remunerato economicamente attraverso voucher per la realizzazione di lavori di pubblica utilità, coerentemente con lo spirito di difesa della legalità e innovazione sociale che caratterizza le attività del CEM.
Inoltre, il Distretto produttivo regionale dell’ambiente e del riutilizzo (Dipar), rappresentato dal presidente Lorenzo Ferrara, ha coadiuvato le azioni di supporto tecnico all’impianto, garantendo la fornitura idrica necessaria ad effettuare l’irrigazione ai pioppi, particolarmente cospicua nei mesi estivi nell’area sperimentale.
Roma, 10 aprile 2015
Per informazioni:
Vito Felice Uricchio, Irsa-Cnr, tel. 080/5820532, e mail: vito.uricchio@ba.irsa.cnr.it
Anna Barracaracciolo, Irsa-Cnr, tel. 06/90672786, e mail: barracaracciolo@irsa.cnr.it
Valeria Ancona, Irsa-Cnr, tel. 080/5820534, e mail: valeria.ancona@ba.irsa.cnr.it
Angelo Massacci, Ibaf-Cnr, tel. 06/90672773, e mail: angelo.massacci@ibaf.cnr.it
Sito web Istituto di Ricerca Sulle Acque (IRSA): www.irsa.cnr.it
Sito web Istituto di Biologia Agroforestale ed Ambientale (IBAF): www.ibaf.cnr.it
Per informazioni su ‘Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2015: www.premioinnovazione.legambiente.org