27/03/2015
In occasione della prima ‘Giornata della scienza italo-egiziana’, il presidente del Cnr Luigi Nicolais ha sottolineato l’importanza dell’internazionalizzazione della ricerca e della collaborazione con l’industria. Siglata un’intesa tra i due Paesi per promuovere progetti in settori di interesse strategico comune
Il 24 e 25 marzo, il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais è stato al Cairo per consolidare i rapporti esistenti tra il CNR e le istituzioni di ricerca egiziane e aprirne di nuovi. In particolare, durante il meeting avvenuto il 24 al Ministero delle Antichità, sono stati annunciati dei nuovi importanti progetti.
La CNR – Multidisciplinary Egyptological Mission, guidata da Giuseppina Capriotti Vittozzi dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del CNR, sta studiando l’importante sito archeologico di Tell el-Maskhuta, lungo lo Wadi Tumilat, non lontano dal Canale di Suez. Lungo lo Wadi, nell’antichità fu scavato un canale (il cosiddetto Canale dei Faraoni) che, come l’attuale Canale d Suez, permetteva di collegare il Mediterraneo al Mar Rosso. L’attuale impegno del Governo egiziano per il raddoppio del Canale di Suez ha focalizzato l’attenzione del Ministero delle Antichità sulla documentazione dell’area.
La missione del CNR ha elaborato, congiuntamente con il Ministero delle Antichità, il progetto per un centro di documentazione e studio, l’Italian-Egyptian Suez MultidiscipinaryLab. Il CNR mette a disposizione alcune tecnologie utili in campo archeologico, a partire dal telerilevamento satellitare alle prospezioni geomagnetiche, che permettono di indagare eventuali strutture esistenti nel terreno ed ottimizzare gli interventi di scavo archeologico. Offre inoltre un team interdisciplinare composto da archeologi, fisici, geologi ed altri scienziati in grado di collaborare alla documentazione dell’area sotto diversi punti di vista, integrando la documentazione archeologica con quella ambientale.
Per lo stesso sito di Tell el- Maskhuta, è stato approvato il progetto per il salvataggio della tomba ramesside – l’unica conosciuta nel Delta – che vi è stata trovata qualche anno fa e che si trova a grave rischio ambientale. Il salvataggio sarà finanziato nell’abito del Commodity Aid Programme dell’Ambasciata d’Italia al Cairo.
L’incontro avvenuto il 25 al National Research Centre ha visto la firma di una nuovo accordo tra CNR e NRC, riguardante la cooperazione in vari ambiti scientifici di rilevante importanza per i due partners. Da segnalare, l’apertura del NRC all’ambito dei beni culturali, fortemente presente nel CNR con il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale: tale novità fa seguito ad un progetto congiunto tra la missione CNR diretta da G. Capriotti Vittozzi e il team NRC guidato da Medhat Ibrahim, per il Bilateral Agreement tra CNR e Accademia della Ricerca Scientifica e Tecnologica egiziana: il Progetto TECH. Si è trattato di un lavoro multidisciplinare sulla famosa tomba di Harkhuf ad Aswan, durante il quale la missione CNR ha svolto rilievi climatici (Marina Baldi, CNR – IBIMET) per misurare l’impatto ambientale sul monumento, ed ha realizzato la documentazione 3D delle iscrizioni (Andrea Angelini, CNR-ITABC) al fine di poter conservarle virtualmente, ma anche realizzare copie, di tali iscrizioni che tramandano i più antichi resoconti di viaggi in Africa. La consolidata cooperazione tra il gruppo CNR e quello NRC e il nuovo accordo tra i due enti proiettano nel futuro la possibilità di sempre più ampie collaborazioni per lo studio, la salvaguardia e la valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale dell’Egitto.
Nell’inaugurare i lavori, che hanno riunito ricercatori e studiosi dei due Paesi, il presidente ha ricordato l'importanza dell'internazionalizzazione della ricerca e della collaborazione con l'industria: “Dobbiamo creare una comunità della ricerca italo-egiziana e una massa critica affinché la ricerca possa realmente competere nel mondo”, ha affermato Nicolais, sottolineando in particolare come Italia ed Egitto siano “le più grandi potenze al mondo per quanto riguarda il patrimonio culturale".
L'ambasciatore d'Italia al Cairo Maurizio Massari ha parlato della ‘Giornata della Scienza’ come di "un qualitativo balzo in avanti nella collaborazione fra i due Paesi in questo campo”, auspicando simili incontri annuali da tenere a turno in una sede italiana ed egiziana.
Fonte: Giuseppina Capriotti, Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, Monterotondo Stazione (RM), giuseppina.capriotti@isma.cnr.it
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