19/05/2014
Dalle descrizioni di Omero a Cicerone, passando anche per re Artù, quello della “pioggia rossa” è un fenomeno ricorrente nella storia europea. Il prossimo evento è atteso a Roma il 19 maggio. Ad attenderlo un piccolo “esercito” internazionale di ricercatori e mezzi osservativi.
La “pioggia rossa” (o gialla che sia) altro non è che la manifestazione della ricaduta di sabbie trasportate dal Sahara fino a noi. Naturalmente parliamo della sabbia più fine, grande qualche millesimo di millimetro.
Insieme con Spagna e Grecia, l’Italia è uno dei paesi europei più interessati da questi fenomeni. Lo scorso Febbraio una nube di sabbia sahariana ha percorso l’Italia e ha scavalcato le Alpi. E’ stata osservata abbattersi su Roma per poi arrivare fino a Monaco di Baviera. Il trasporto è stato così intenso che ancora a Marzo le nevi delle Dolomiti del Brenta presentavano un colore rosso mattone e, una volta sciolte, rilasciavano i piccoli granelli rossi (foto 1 e 2).
Roma è la città dove, aggiungendosi al già alto carico di “polveri fini”, l’effetto delle sabbie sahariane sugli “sforamenti” dei livelli di PM10 è maggiore. Da un anno il progetto europeo LIFE-Diapason, coordinato da ISAC-CNR, controlla ora per ora l’arrivo delle “nubi di sabbia” nell’area romana grazie a tre radar laser (www.diapason-life.eu) collocati vicino a centraline di ARPA Lazio.
Il prossimo arrivo di sabbie dal Sahara sull’Italia centromeridionale è previsto per Lunedì 19 Maggio. Per alcuni giorni avremo temperature alte e PM10 in salita.
Per monitorare questo evento DIAPASON schiererà un piccolo “esercito” internazionale di ricercatori e mezzi osservativi. Oltre al CNR e ad ARPA Lazio, vedrà a Roma gruppi di ricerca del Max Planck tedesco e dell’INFN, mentre altri gruppi osserveranno l’arrivo di queste polveri in Umbria, Toscana, in Val Padana e in Puglia. Oltre ad essere osservate dai radar laser le polveri saranno campionate e analizzate. I loro percorsi di discesa al suolo saranno previsti da modelli numerici, intercettati e descritti mediante sofisticati strumenti di telerilevamento meteo in una campagna “intensiva” che avrà il suo centro presso il supersito di ISAC a Tor Vergata (http://www.diapason-life.eu/images/RAS-LAST.pdf).
Tutto questo lavoro si trasformerà in miglioramenti della metodologia europea per separare il PM10 antropico da quello naturale (ed evitare salate multe per gli sforamenti); in una migliore definizione dei meccanismi di impatto sulla salute di queste polveri (a Roma ne è stata dimostrata l’associazione con molte patologie); in strumenti per la sicurezza del volo (sistemi radar laser) e in un supporto alle decisioni di mitigazione e controllo della qualità dell’aria (chiusura del traffico).
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