17/04/2014
Uno studio dal titolo "L'impatto della fisica nell'economia italiana", pubblicato dalla Società italiana di fisica (Sif), rivela l'enorme contributo degli studi basati su questa disciplina all'economia italiana, soprattutto in termini di produttività
La Società italiana di fisica (Sif) è un ente morale nato nel 1897 con lo scopo di promuovere, favorire, tutelare la fisica in Italia e nel mondo. La fisica di base è strettamente connessa alle applicazioni tecnologiche: il rapporto che ne deriva è fonte di progresso e innovazione.
Per questa ragione e per rispondere a domande sul ruolo della fisica nell'economia italiana e su quanto è importante aumentare e mantenere gli investimenti sulla fisica, la Sif - in collaborazione con alcuni enti pubblici italiani, quali il Centro Fermi, Cnr, Inaf, Infn e Inrim - ha commissionato nel 2013 alla ditta Deloitte un'analisi quantitativa indipendente, unica nel suo genere. Il periodo esaminato è relativo al quadriennio 2008-2011.
"Credo che il primo risultato interessante di questo studio sia che la ricerca di base e applicata rappresentino un volano importante per l'economia di un Paese" afferma Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Emerge, infatti, che la fisica, e i settori per i quali l'uso della fisica in termini di conoscenze o tecnologie è determinante, contribuiscono in modo significativo all'economia nazionale, direttamente e indirettamente, e questo dato è in linea con quello di altri importanti Paesi europei, come Francia e Regno Unito".
Dallo studio emerge che i settori basati sulla fisica dato un contributo rilevante all'economia italiana, producendo oltre 1,5 milioni di posti di lavoro nel corso del 2011, circa il 6% del totale in Italia, e 118 miliardi di Euro di PIL, corrispondenti a più del 7% del totale (in linea con altre nazioni europee, quali Francia o Spagna).
Inoltre, con una produttività (ossia un fatturato annuo per lavoratore) superiore alla media nazionale di oltre il 20%.
"Il report di Deloitte ha il pregio di sdoganare con dati quantitativi quello che i ricercatori sostengono da tempo: per crescere c'è bisogno di investire in tutti i campi della ricerca, senza differenza alcuna fra ricerca di base e applicata" commenta Luigi Nicolais, presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "L'analisi, poi, descrive l'impatto delle scienze fisiche sull'economia italiana consegnandoci un altro messaggio importante: il Paese per poter competere a livello internazionale deve disporre di ricerca e conoscenze sempre più raffinate e avanzate. Per garantirle c'è bisogno di assicurare stabilità alla comunità scientifica favorendo la formazione e l'assunzione di giovani ricercatori e una reale semplificazione normativo gestionale".
Riferimenti: Per informazioni: Il Rapporto Finale Deloitte (dicembre 2013) e un
Executive Summary SIF (gennaio 2014) dei suoi contenuti più salienti sono disponibili al link: http://www.sif.it/attivita/physics_economy sul sito web della Società Italiana di Fisica: http://www.sif.it
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