News

Presentato Horizon 2020

07/04/2014

Si è tenuta oggi all'Auditorium del Museo MAXXI di Roma - alla presenza tra gli altri del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini - la presentazione del programma europeo che prevede un impegno di 78,6 miliardi di euro, il maggiore finanziamento pubblico per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo mai stanziato prima al mondo. Riportiamo una sintesi dell'intervento del presidente del CNR, Luigi Nicolais

Si è tenuta oggi all'Auditorium del Museo MAXXI di Roma la presentazione del programma europeo "Horizon 2020", alla presenza tra gli altri del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Il programma prevede un impegno di 78,6 miliardi di euro, il maggiore finanziamento pubblico per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo mai stanziato prima al mondo. Nell'ambito della manifestazione, il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"L'ottavo programma quadro Ue ‘Horizon 2020' risponde a una ‘visione' per l'Europa in cui la ricerca scientifica non è più solo un mero supporto allo sviluppo ma ne rappresenta la base. Se vogliamo essere competitivi, come paese e come Unione, dobbiamo infatti considerare la ricerca un investimento, non una spesa, e fare crescere quantitativamente e professionalmente ricercatori e studenti. Per giungere ad una ‘European Research Area', pertanto, l'Italia deve colmare due gap relativi al numero di ricercatori rispetto agli occupati e alla loro retribuzione (entrambi i dati oggi sono a circa la metà di quelli dei principali partner europei).

Quanto al problema delle risorse, poi, porto solo un esempio, relativo a un'istituzione con cui abbiamo di recente stretto un accordo. Il Max Planck tedesco negli ultimi 5 anni ha conosciuto una crescita di finanziamenti del 5% circa, nello stesso periodo il CNR ha subito una diminuzione di risorse più o meno dell'8%. Eppure, per numero di lavori e H-index pro-capite, i nostri ricercatori sono al primo posto, segno che saremmo senz'altro in grado di competere al massimo livello, se ci fossero le condizioni strutturali necessarie.

Grazie a un'intesa col MIUR, i vincitori degli ERC saranno assunti direttamente a tempo indeterminato, anche al CNR, e questo è un primo segnale positivo e importante, ma abbiamo bisogno di un piano di assunzioni straordinario, di semplificazione burocratica, di valutazioni ex-post e non ex-ante. Abbiamo bisogno, insomma, cambiare mentalità".