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L'Istituto di Biochimica delle Proteine partecipa al progetto Europeo PharmaSea per la scoperta di nuovi composti bioattivi da organismi marini

19/02/2013

Il progetto europeo PharmaSea è recentemente partito e porterà i ricercatori europei in alcuni dei luoghi più profondi, più freddi e più caldi del pianeta alla ricerca di nuovi composti bioattivi isolati da organismi marini. Gli scienziati del Regno Unito, Belgio, Norvegia, Spagna, Irlanda, Germania, Italia, Svizzera e Danimarca lavoreranno insieme per raccogliere e campioni di fango e sedimenti da enormi fosse oceaniche, mai esplorate. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 9.5 milioni € e riunisce 24 partner  accademici ed industriali provenienti da 14 paesi diversi.

Il progetto PharmaSea si focalizzerà sulla ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi composti bioattivi da organismi marini, tra cui spugne di acque profonde e batteri, e sulla valutazione del loro potenziale come antibatterici, antivirali, nutraceutici e per applicazioni cosmetiche. Il team internazionale di scienziati, che riunisce 24 partners da 14 Paesi tra cui Cina, Nuova Zelanda, Sudafrica, Cile e Costa Rica, è guidato dal professor Marcel Jaspars dell'Università di Aberdeen, in Scozia, e coordinato dalla Dott.ssa Camila Esguerra dell'Università di Leuven in Belgio, ed è finanziato da più di 9,5 ML di euro per 4 anni.

Uno degli obiettivi del progetto PharmaSea è quello di scoprire nuovi batteri marini in grado di produrre nuovi antibiotici. Il progetto si concentrerà anche sulla scoperta di farmaci per malattie neurologiche, infiammatorie, e da altri agenti infettivi.

L’Italia partecipa al progetto con un gruppo di ricerca afferente all’Istituto di Biochimica delle Proteine di Napoli diretto dalla Dott.ssa Daniela Corda, che è coinvolto nell’isolamento e caratterizzazione di composti antimicrobici da batteri antartici attivi contro alcuni ceppi batterici appartenenti alle genere Burkholderia, microorganismi  patogeni opportunistici che infettano, spesso mortalmente, i pazienti affetti da Fibrosi Cistica.

Il primo test sul campo, previsto per il prossimo autunno, prevede un campionamento di sedimenti marini nella fossa di Acatama, nel Pacifico orientale, a circa 100 miglia al largo delle coste del Perù e del Cile. Infatti, gli organismi marini che vivono più di 6.000 metri sotto il livello del mare sono considerati una fonte interessante e inesplorata di nuovi composti bioattivi perché in grado di sopravvivere in condizioni estreme di temperatura, pressione e salinità.

Saranno analizzati campioni di sedimenti marini provenienti dalle aree oceaniche più fredde, più calde e più salate alla ricerca di nuovi composti, incluse le zone polari Artiche ed Antartiche.

L’obiettivo finale del progetto è di isolare almeno due composti bioattivi da avviare alle successive fasi di sperimentazione.

Riferimenti:

Dott.ssa Donatella de Pascale

Istituto di Biochimica delle Proteine, Via P. Castellino, 111 Napoli

Tel. 081 6132314

Fax: 081 6132277

d.depascale@ibp.cnr.it

www.ibp.cnr.it

http://www.pharma-sea.eu