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Compie 12 anni la Stazione Sperimentale del CNR "Eugenio Zilioli" di Sirmione.

17/02/2012

Stazione Sperimentale di Sirmione
Stazione Sperimentale di Sirmione

La Stazione Sperimentale del CNR "Eugenio Zilioli” di Sirmione compie 12 anni. Nella sua sede di Punta Staffalo sul lago di Garda sono state svolte molte attività scientifiche, di divulgazione e di educazione ambientale che hanno fatto conoscere a un vasto pubblico il contributo scientifico del CNR per il monitoraggio del territorio.
 
“Era il19 febbraio 2000, eravamo nel centro storico di Sirmione, a Punta Staffalo. La mattina era fredda, ma si intravedeva il sole dietro una leggera foschia. L’inaugurazione era prevista per il primo pomeriggio. Nei mesi precedenti c’era stato un gran movimento per mettere a norma gli impianti, aggiustare tutto ciò che l’incuria e il tempo avevano dissestato in questo piccolo edificio. Gli ultimi ritocchi consistevano nel dare una sistemata al tetto e costruire un muretto di protezione dal lago.”

Con queste immagini comincia, nel ricordo di Claudia Giardino, la storia della Stazione Sperimentale del CNR "Eugenio Zilioli” di Sirmione (SSEZ).

“Verso la fine degli anni ’90”, continua la ricercatrice che è anche responsabile scientifica della SSEZ, “ l’IREA del CNR aveva in corso diverse attività di ricerca sul lago di Garda[1]: studiavamo alcuni parametri di qualità dell’acqua per mezzo di immagini ottenute da sensori montati su satellite e aereo. Da tempo pensavamo perciò alla possibilità di avere anche una base sul territorio oggetto delle nostre ricerche. Poi nel 1997 Mario Arduino, allora sindaco del Comune di Sirmione, ce ne offrì l’occasione, avviando i primi contatti e chiedendoci una collaborazione scientifica per mettere in piedi un servizio ambientale per il suo Comune.” Fu così che nacque il Centro Rilevamento Ambientale (CRA) che da quel momento condivide attività e spazi con la sede del CNR e svolge attività di monitoraggio e di educazione ambientale.

Artefice di questo accordo fu Eugenio Zilioli, allora direttore dell’IREA, cui dal 2005 si è scelto di dedicare la Stazione Sperimentale non solo per ricordare la sua prematura scomparsa, ma soprattutto per l’impegno che Eugenio ha sempre dedicato alle attività di divulgazione ed educazione ambientale. “Fu lui a organizzare un seminario per inaugurare la sede, ricorda Sandro Brivio, attuale responsabile della sezione di Milano dell’IREA, dal titolo Conoscere l’ambiente per governare lo sviluppo, che fu una delle prime occasioni pubbliche per discutere dell’importanza della conoscenza scientifica per l’amministrazione e la gestione sostenibile del territorio.”

Ma una delle attrattive maggiori della Stazione Sperimentale è certamente la sua ubicazione sulla penisola di Sirmione, nel mezzo dell’area sud del lago di Garda. Ci si arriva dopo aver percorso una stradina panoramica in mezzo alle due sponde del lago, passando davanti alle famose Terme di Sirmione, e attraversando un lungo corridoio di alberi che digrada verso l’acqua. Qui, a Punta Staffalo, si trova la sede della SSEZ: una piccola casetta gialla immersa in 200 metri quadri di giardino in cui alti oleandri, in quel posto da oltre mezzo secolo, offrono un riparo al sole estivo. Davanti alla casa un fronte lago di una settantina di metri su cui si appoggia una spiaggia di lastre di roccia bianca, sassi e sabbia. L’edificio è attrezzato con un ufficio, una biblioteca che funge anche da sala riunioni, un laboratorio e una piccola cucina per le permanenze più prolungate.

Ma perché sperimentale? “Il nome sperimentale, risponde Mariano Bresciani, ricercatore IREA che lavora alla Stazione fin dalla sua fondazione, allude sia alle attività di ricerca diretta sul campo che conduciamo sperimentando tecniche spesso innovative sia al rapporto di collaborazione proficua tra un piccolo ente comunale e  un ente pubblico di ricerca di livello nazionale. Anche se in realtà questo legame è oggi tutt’altro che sperimentale, bensì è molto consolidato.”

La collaborazione tra la Stazione e il Comune di Sirmione attraverso il Centro Rilevamento Ambientale (CRA) ha avuto molte forme: attività scientifiche[2] e divulgative[3]; programmi di monitoraggio ambientale (es. gestione canneti); attività didattiche e di educazione ambientale in collaborazione con l’IREA del CNR che coinvolgono ogni anno centinaia di studenti delle scuole medie locali[4].
 
Claudia Giardino giardino.c@irea.cnr.it
Mariano Bresciani bresciani.m@irea.cnr.it
Alba L'Astorina lastorina.a@irea.cnr.it

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