01/12/2005
Il prestigioso premio europeo a un gruppo di cui fa parte Anna Villa dell'Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Milano, i cui studi permettono oggi importanti diagnosi prenatali.
Le immunodeficienze sono gravi malattie genetiche per le quali i soggetti colpiti non riescono a far fronte alle infezioni che un individuo normale è in grado di superare senza difficoltà. Le conseguenze sono serie e la prognosi di queste malattie è spesso infausta. Una situazione terribile, ancor più quando ad esserne vittime sono i bambini.
C'è però una strada vincente per raggiungere nuovi approcci terapeutici: comprenderne i meccanismi molecolari. Percorrendola, un gruppo di ricercatori, coordinati da Alain Fisher dell'Hopital Necker di Parigi, è giunto all'individuazione di numerosi geni responsabili di immunodeficienze e ha aperto nuove vie per la loro cura, utilizzando approcci innovativi di terapia sia cellulare sia genica. Il gruppo è stato insignito ora del prestigioso Premio Descartes, che verrà assegnato il 2 dicembre a Londra durante una cerimonia ufficiale che si terrà alla Royal Society, essendo giunto nella ristrettissima cerchia dei cinque 'laureati'.
L'internazionalità di questo team è testimoniata dai ricercatori premiati: oltre a Fisher, due ricercatori italiani, Anna Villa dell'Istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Consiglio nazionale delle ricerche e Luigi Notarangelo dell'Università di Brescia, gli svedesi Edward Smith e Lennart Hammarström, il francese Jean Laurent Casanova e l'inglese Adrian Trasher. "Grazie a questa collaborazione, in particolare quella avviata con il gruppo di Notarangelo", spiega Anna Villa dell'Itb-Cnr, "abbiamo potuto identificare i geni di numerose malattie che colpiscono l'infanzia, tra cui una forma particolare di immunodeficienza combinata grave (SCID), la trombocitopenia legata al cromosoma X, la sindrome di Omenn e, più recentemente, varie forme di osteopetrosi. Questi studi consentono oggi diagnosi esatte e precoci e hanno aperto la via a terapie con cellule staminali che vengono effettuate in utero".
A questo proposito, si può ricordare il recente lavoro del gruppo di Anna Villa sul trattamento in utero dell'osteopetrosi, presentato nell'ottobre scorso dal prof. Renato Dulbecco sulla rivista americana Proceedings della National Academy of Sciences, che ha avuto anche il sostegno della Fondazione Cariplo. Il Descartes - arrivato alla sua quinta edizione - è uno dei più prestigiosi premi europei e intende valorizzare un nuovo modo di procedere, la collaborazione scientifica fra gruppi di ricerca di alto livello. "Questo riconoscimento", conclude la ricercatrice del Cnr, "testimonia lo sforzo internazionale che grazie al confluire di diverse competenze, molecolare, biochimica e clinica, ha realizzato il percorso che ogni ricerca medica dovrebbe prefiggersi: dalla provetta di un banco di laboratorio al letto del paziente".
Roma, 1 dicembre 2005
La scheda
Che cosa: premio Descartes 2005
Chi: Anna Villa Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Milano
Per informazioni: Anna Villa, Itb-Cnr, 02/26422636 - cell. , e mail anna.villa@itb.cnr.it
Ufficio Stampa Cnr :Maria Teresa Dimitri tel. 06/49933443 e mail mariateresa.dimitri@cnr.it